Il matrimonio tra la Juventus e Massimiliano Allegri si è concluso nel peggiore dei modi, con il club che ha deciso frettolosamente di esonerarlo a due giornate dalla fine del campionato e dopo la vittoria della Coppa Italia. Una decisione motivata da alcuni comportamenti tenuti dal tecnico livornese durante la serata dell'Olimpico, culminata con un'espulsione ed un vero e proprio "show" polemico contro la classe arbitrale, giornalisti e dirigenti.
E mentre con ogni probabilità la questione tra la Juventus ed Allegri, alla fine "licenziato per giusta causa", finirà sui banchi di tribunale, emergono le 5 accuse che il club ha mosso contro il suo allenatore, racchiuse nell'ormai famosa lettera di licenziamento recapitatagli giorni fa.
Juve-Allegri, le 5 accuse del club al tecnico
Non uno, e nemmeno due, ma ben 5 comportamenti ed atteggiamenti ritenuti inammissibili che hanno spinto il club a licenziarlo in tronco. Sono ben 5 le accuse della Juve ad Allegri presenti nella lettere di licenziamento, riferiti tutti all'ormai famosa serata del 15 maggio, quando la Juventus, sconfiggendo in finale l'Atalanta per 1-0, ha conquistato la Coppa Italia.
Comportamenti estranei ai valori del club e riassunti dal Corriere dello Sport. Scrive il quotidiano sportivo romano:
"La prima accusa era quella di aver tenuto un atteggiamento non idoneo nei confronti dell’arbitro Maresca e del quarto uomo, insieme alla frase urlata verso la tribuna «Dov’è Rocchi?». Seconda contestazione: il danneggiamento delle attrezzature fotografiche dell’agenzia Lapresse al rientro negli spogliatoi. Punto tre: la lite nei pressi della sala stampa dell’Olimpico con il direttore di Tuttosport, Vaciago, risolta poi in modo pacifico poche ore prima dell’esonero.
Quattro: ci sarebbe stato un momento di tensione con gli addetti alla sicurezza dello stadio, mentre Max sosteneva viceversa di aver soltanto detto «lasciatemi solo». Infine: un’ultima discussione con Giuntoli, sul pullman che riportava la squadra in albergo dopo la partita, nella quale Allegri avrebbe rinfacciato al suo dirigente di non averlo mai difeso. Max ha risposto fornendo spiegazioni e motivando le sue reazioni, oltre a ridimensionare la portata di certe accuse".
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