La Juventus ha acceso i motori del progetto Spalletti 2028, un’idea che fino a poche settimane fa sarebbe sembrata prematura e che invece oggi prende corpo come naturale conseguenza di quanto costruito in appena due mesi. Luciano Spalletti, arrivato con un contratto a tempo, quasi un patto di prova fino a giugno, ha già lasciato un’impronta profonda. E ora il club bianconero sta valutando seriamente di anticipare i tempi, lavorando a un rinnovo biennale che manterrebbe il tecnico toscano sulla panchina juventina fino all’estate del 2028.
La rivoluzione di Spalletti
Formalmente, l’attuale accordo prevede una scadenza a giugno, con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions League. Una clausola chiara, lineare, ma che oggi appare insufficiente per una società che ha bisogno di maggiore stabilità. La Juventus non può più permettersi di vivere alla giornata, soprattutto dopo anni complessi sul piano sportivo. Serve una guida forte, esperta, capace di reggere pressioni enormi e di restituire identità e ambizione a un gruppo che aveva smarrito certezze. In questo senso, Spalletti è apparso subito l’uomo giusto.
Due mesi di lavoro sono bastati per muovere molto più di quanto dicano i risultati, comunque positivi. Il punto di partenza era noto: ricostruire autostima e compattezza. Il punto di arrivo resta ancora un interrogativo, ma carico di credibilità. Spalletti è entrato nel mondo Juve con umiltà e determinazione, comprendendo rapidamente come ogni dettaglio, alla Continassa, possa fare la differenza. Per lui, questa esperienza rappresenta anche una rinascita professionale dopo l’opaca avventura in azzurro.

Juve, Spalletti è l’uomo da cui “ripartire”
Il progetto della Juventus
All’interno del quartier generale bianconero si respira un clima di collaborazione vera. I ruoli sono definiti, ma il concetto di squadra va oltre il campo. Il mercato ne è una dimostrazione evidente: Spalletti conosce perfettamente i limiti economici del club e non forza la mano, adattando idee e richieste al contesto. Il suo passato e la sua personalità lo pongono inevitabilmente al centro della scena, ma il copione non stona: rispetto reciproco, dialogo costante, comprensione delle esigenze di tutti.
È in questo quadro che nasce la riflessione su un nuovo accordo. Andare oltre gli otto mesi iniziali significherebbe dare un messaggio forte allo spogliatoio e all’esterno. Significherebbe offrire certezze a quei giovani – uno su tutti Yildiz – che hanno bisogno di sapere che il progetto ha un orizzonte chiaro, per non lasciarsi sedurre da corteggiamenti altrui. Spalletti, dal canto suo, ha bisogno di tempo per disegnare la rosa del futuro, evitando di ricorrere a soluzioni estemporanee.
Il lavoro del tecnico di Certaldo non sta passando inosservato nemmeno fuori dalla Continassa. Ed è proprio questo uno dei motivi che spinge la Juventus ad accelerare: perderlo ora avrebbe il sapore di un autogol. L’amministratore delegato Damien Comolli ha già l’ipotesi Spalletti 2028 sul tavolo, senza fretta né pressing, ma con la consapevolezza che il futuro si costruisce adesso.














