Juventus, senti Van der Sar: "Scelsi la Juve sul Liverpool, non me ne pento"

L'ex portiere della Juventus, tra le altre, Edwin Van der Sar, ha fatto un po' un excursus di quella che è stata la sua carriera e della sua parentesi in bianconero
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La carriera di Edwin Van der Sar è stata una delle più affascinanti e poliedriche nel panorama calcistico degli ultimi decenni. Dal suo debutto all'Ajax fino al periodo da dirigente, l'ex portierone olandese ha vissuto esperienze memorabili, ma non prive di sfide e scelte difficili, come quella tra Liverpool e Juventus, che ancora oggi suscita interesse tra gli appassionati.

I primi passi con Van Gaal

"Van Gaal aveva un gruppo di amici con cui giocava a carte la sera e tra questi c’era anche il mio allenatore delle giovanili del Noordwijk, che una volta gli disse: ‘Louis, ho un portiere 17enne straordinario, vieni a vederlo’." racconta Van der Sar. Così iniziò la sua avventura nel calcio professionistico, con l'Ajax che divenne la palestra della sua carriera grazie alla fiducia di Van Gaal, che lo portò a diventare il titolare.

Il periodo alla Juventus

"Avevo due possibilità: Liverpool o Juventus. Ho parlato con entrambi i club, poi il cuore mi ha spinto in Italia: la A era il campionato migliore in quegli anni," dichiara Van der Sar, riflettendo sulla sua scelta di unirsi alla Juventus nel 1999. Le difficoltà non mancarono, come ammette lui stesso: "Non ho giocato il mio calcio migliore, ma non sono pentito." L'esperienza italiana fu comunque arricchente anche a livello personale, con incontri indimenticabili nei ristoranti di Torino insieme a compagni di squadra come Zidane e Inzaghi.

L'onore allo United e il fenomeno Ronaldo

Con il Manchester United, Van der Sar ha vissuto momenti di gloria sotto la guida di Sir Alex Ferguson. "È stato un grande orgoglio giocare in un club storico," dice, ricordando anche il giovane Cristiano Ronaldo: "Mi ripeteva sempre: 'Edwin, diventerò il migliore del mondo'. E aveva ragione."

Il ricordo del cucchiaio di Totti

Van der Sar non si sofferma troppo sui ricordi negativi, come il famoso cucchiaio di Totti durante l'Europeo del 2000. "Quella semifinale sarebbe dovuta finire ben prima dei rigori" afferma, mostrando la sua capacità di guardare oltre gli episodi poco felici.

La vita dopo l'emorragia cerebrale

Di recente, Van der Sar ha attraversato momenti difficili a causa di un'emorragia cerebrale, ma non ha perso la positività. "Adesso, più che una visione diversa, ho una vita più tranquilla," spiega, descrivendo come si dedica alla famiglia e agli hobby come il padel e la bici. Il futuro? Ancora incerto, ma il calcio rimane nel suo destino.

Giuseppe Patti
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