La Juventus torna a sorridere sul campo, ma fuori dal rettangolo verde il tema centrale resta il futuro societario. Proprio nel momento in cui la squadra ha ritrovato la vittoria, restituendo un minimo di serenità all’ambiente bianconero, è arrivata una presa di posizione netta e inequivocabile da parte della proprietà. Una risposta che non lascia spazio a interpretazioni e che ribadisce un concetto chiave: la Juventus non è in vendita.
La presa di posizione della proprietà
Nei giorni scorsi Tether, colosso del mondo delle criptovalute, aveva presentato un’offerta di grande impatto mediatico ed economico per rilevare le quote di proprietà detenute da Exor e dalla famiglia Agnelli. Il piano complessivo parlava di un investimento da 1,1 miliardi di euro, una cifra importante che aveva inevitabilmente acceso il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori. Un’operazione che, almeno sulla carta, avrebbe potuto aprire scenari completamente nuovi per il club bianconero, sia in termini finanziari sia di governance.
La risposta della holding e del suo principale rappresentante, John Elkann, è stata però immediata e secca: no alla cessione. Un rifiuto netto che ha confermato la volontà della famiglia Agnelli di restare saldamente al timone della Juventus. Secondo quanto riportato da Tuttosport, tuttavia, la partita potrebbe non essere ancora del tutto chiusa. A stretto giro di posta sarebbe infatti atteso un rilancio da parte di Tether e del suo CEO Paolo Ardoino, con un aumento dell’offerta nel tentativo di far vacillare le certezze della proprietà bianconera.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}Il rilancio di Tether
Un tentativo che, salvo clamorose sorprese, è destinato a non produrre effetti concreti. La linea della famiglia Agnelli appare chiara e difficilmente negoziabile: la Juventus rappresenta un patrimonio storico, identitario e affettivo che va ben oltre il valore economico di qualsiasi proposta. Anche un’offerta rivista al rialzo, dunque, non sembra destinata a cambiare l’orientamento di Exor, pronta a ribadire ancora una volta il proprio “no”.
A rendere il quadro ancora più chiaro sono state le parole pronunciate da John Elkann nella giornata di sabato, una dichiarazione che ha il peso di un manifesto. “La Juve fa parte della mia famiglia da 102 anni”, ha spiegato Elkann, sottolineando come quattro generazioni abbiano contribuito a far crescere il club, a renderlo forte, a sostenerlo nei momenti difficili e a celebrarlo in quelli felici. Ma il discorso va oltre la dimensione privata: la Juventus, secondo Elkann, è parte di una famiglia ancora più grande, quella bianconera, composta da milioni di tifosi in Italia e nel mondo.
È proprio questo legame emotivo, questa storia ultracentenaria fatta di passione e appartenenza, a rappresentare il vero punto fermo. “La Juventus, la nostra storia, i nostri valori, non sono in vendita”, ha concluso Elkann, chiudendo idealmente la porta a qualsiasi ipotesi di cessione.


