Gli attaccanti lo sanno bene: segnano e sono eroi, ma basta qualche partita a secco e diventano i bersagli delle critiche. Come rispondere a queste piogge di giudizi negativi?
Vlahovic: primo tempo assente, secondo tempo da vero bomber
Semplice: devono parlare i fatti, ovvero devono fare gol. E Dusan Vlahovic lo sa bene. Dopo essere finito di nuovo al centro delle critiche, con l'ultimo gol che risaliva alla doppietta nel 3-0 contro il Verona, il serbo ha affrontato un periodo difficile: quattro partite a secco e una pesante esclusione all’intervallo contro il Napoli di Conte. Ma contro il Genoa, ha spezzato il digiuno tornando a fare ciò che gli riesce meglio: segnare. Prima su rigore, a pochi minuti dall'inizio della ripresa, poi con un preciso mancino diagonale su assist perfetto di Koopmeiners.
Il gesto polemico contro gli haters
A dire il vero, anche la partita contro il Genoa non era iniziata nel migliore dei modi per l'attaccante serbo. Nel primo tempo è rimasto fuori dal gioco, senza praticamente mai entrare in partita. Tuttavia, dopo 45 minuti anonimi, è rientrato in campo con maggiore intensità e determinazione, trasformando con freddezza il rigore che ha sbloccato il match, e poco dopo firmando la doppietta con un tiro da vero centravanti: un sinistro secco, potente, all'angolino. È proprio in quel momento che è arrivata la sua esultanza "polemica", con il gesto delle mani chiuse per mettere le chiacchiere sul suo conto, un modo per dire "parlate adesso".
Dusan è tornato ed è pronto a riprendersi l'attacco bianconere a suon di gol e prestazioni da leader
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