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La rivelazione di Buongiorno: "Prima del Napoli, ho detto no alla Juventus"

In un'intervista a La Stampa, il difensore granata ha svelato un retroscena risalente alla scorsa estate, quando ha lasciato il Torino
calcio italiano09/05/2025 • 10:54
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A. Buongiorno
#4NapoliDifensore
Serie A
Stagione 2024/2025

1

Goals

2

Tiri in porta

6

Tiri

0

Assists

"Non potevo tradire la mia storia, sono nato e cresciuto granata". Alessandro Buongiorno giustifica così il suo 'no' alla Juventus. Una scelta non facile, perché quando ti chiama il club più titolato d'Italia è difficile rifiutare. Ma allo stesso tempo quasi automatica, perché se sei un tifoso del Torino fino al midollo non puoi passare agli eterni rivali. Un concetto che il difensore del Napoli ha spiegato bene in un'intervista a La Stampa

Buongiorno: "Quando si è fatta viva la Juve, ho deciso da solo..."

Buongiorno è tornato all'ultima estate, in cui il suo nome è stato accostato fortemente alla Juve: "Era un interesse vero: mi hanno cercato prima che da Napoli manifestassero la volontà di portarmi qui, ci ho parlato, ma ho parlato, spesso, con me stesso. Non potevo tradire la mia storia, sono nato e cresciuto granata. L'ho spiegato a Thiago Motta, per me un grande allenatore. Quando si era fatta viva l'Atalanta, avevo deciso di rimanere al Toro dopo un giro di consultazioni con familiari, amici, conoscenti. Quando si è fatta viva la Juventus ho deciso da solo…".

Buongiorno: "La prima volta che ho parlato con Conte è stato un incontro casuale"

Buongiorno, poi, ha scelto il Napoli. Anche per "merito" di Antonio Conte, che ha incontrato per la prima volta la scorsa estate in un ristorante di Torino: "Incontro del tutto casuale, ma scatta subito qualcosa. Il ct Spalletti ci dà un giorno di riposo prima degli Europei e, così, organizzo una serata in un ristorante di Torino: siamo una decina, il cameriere mi avvicina: “Ale c'è il tuo nuovo mister nell'altra sala”. Che il Napoli mi volesse non era un mistero, ma, io, era la prima volta che parlavo con Conte. Ti entra nella testa, si dice di lui. Non è un luogo comune: ti entra nella testa per come lavora, per i consigli che ti dà, per le motivazioni che riesce a tirarti fuori".

 

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Redazione

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