Gustav Isaksen, uno dei probabili titolari della nuova Lazio targata Sarri, sta vivendo un periodo non particolarmente facile. La notizia di una possibile mononucleosi ha acceso un campanello d'allarme nell'ambiente biancoceleste, con questa misteriosa e debilitante malattia che sembra aver preso di mira l'esterno e potrebbe rallentarne crescita e preparazione, soprattutto in un periodo delicato come quello del ritiro prestagionale.
Lazio, preoccupazione per Isaksen
Da giorni ormai Isaksen non è sui campi d'allenamento di Formello. La ragione? Una febbre che rifiuta di lasciare in pace il danese. Per l'esterno inizialmente si parlava di una semplice indisposizione, simile a quella affrontata recentemente da alcuni dei suoi compagni come Basic, Mandas e Pellegrini, quest'ultimo tornato proprio oggi ad allenarsi. Quando la febbre ha continuato a persistere, l'ex Midtjylland è stato sottoposto a una serie di accertamenti a Villa Mafalda, i cui risultati hanno suscitato preoccupazioni: secondo quanto riportato da Il Messaggero potrebbe trattarsi di mononucleosi, la famosa "malattia del bacio". Questa condizione, contratta prevalentemente attraverso il contatto della saliva, ha messo in allarme lo staff biancoceleste, che spera nessun altro della squadra sia stato contagiato.
Se le analisi dovessero confermare la diagnosi, Isaksen sarà costretto ad affrontare un periodo di recupero che potrebbe protrarsi per alcune settimane. I sintomi sono chiari: forte spossatezza, febbre alta e mal di gola. Una combinazione che lascia l'esterno fermo ai box proprio nel momento in cui sperava di consolidare il suo ruolo nel tridente titolare di Sarri. Un'assenza prolungata che arriva in un momento cruciale per la Lazio, che si prepara per una mini tournée in Turchia. Con la speranza di un rientro previsto tra un paio di settimane, il danese dovrà lavorare duramente per ritrovare la condizione fisica e riprendere da dove aveva lasciato.
