Il caso scoppiato dopo Udinese-Lazio rischia di lasciare strascichi che vanno ben oltre il singolo episodio arbitrale. Il gol di Davis nel finale della gara del Bluenergy Stadium, viziato da un tocco di mano apparso evidente a molti osservatori, ha acceso la miccia di una polemica che in poche ore si è trasformata in uno scontro istituzionale. La Lazio ha reagito con durezza, prima attraverso un comunicato ufficiale e poi con una PEC indirizzata alla Lega Calcio Serie A, nella quale ha espresso il proprio dissenso per una serie di decisioni arbitrali ritenute penalizzanti. Un atto formale e politicamente forte, che ha però finito per isolare il club biancoceleste all’interno del sistema.
Lazio, la posizione delle tre big
Subito dopo l’invio della lettera, infatti, si è tenuto un consiglio informale tra il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, e i rappresentanti di tre dei club più influenti del panorama calcistico italiano: Juventus, Inter e Milan. Un confronto non ufficiale ma estremamente significativo, dal quale è emersa una presa di distanza netta dalle posizioni espresse dal presidente della Lazio Claudio Lotito. Paolo Scaroni per il Milan, Giuseppe Marotta per l’Inter e Giorgio Chiellini, in rappresentanza della Juventus, avrebbero condiviso una linea comune: nessuna volontà di avallare o sostenere una protesta che rischia di delegittimare l’intero sistema arbitrale e, di riflesso, la credibilità del campionato.
La mossa dei tre club pesa come un macigno sul piano politico. Juventus, Inter e Milan non sono soltanto tre grandi squadre, ma rappresentano anche un blocco di potere fondamentale all’interno della Lega, sia per storia sia per peso economico e mediatico. Prendere le distanze dalla Lazio significa, di fatto, lasciare Lotito solo nella sua battaglia e rafforzare la posizione della governance centrale. Non a caso, la risposta di Simonelli alla PEC biancoceleste sarebbe maturata proprio dopo aver incassato il sostegno dei consiglieri più autorevoli.

Lazio, il motivo della risposta di Simonelli
Il motivo della risposta di Simonelli
Il presidente della Lega ha scelto toni istituzionali e misurati, ribadendo la fiducia nel sistema arbitrale e negli organi preposti alla valutazione degli episodi controversi. Un messaggio che suona come un invito alla calma e al rispetto dei ruoli, ma anche come una linea di confine chiara: le proteste possono essere legittime, ma devono rimanere all’interno di un perimetro condiviso, senza trasformarsi in accuse frontali che rischiano di minare l’equilibrio complessivo.
La sensazione è che il tema arbitrale, sempre sensibile in Italia, sia diventato il pretesto per un confronto più ampio sul peso politico dei club e sui rapporti di forza all’interno della Lega Serie A. La Lazio, spesso in contrasto con le istituzioni calcistiche negli ultimi anni, si ritrova ora a fronteggiare non solo un episodio sfortunato sul campo, ma anche una “solitudine” al di fuori di esso. Dall’altra parte, il fronte composto da Juve, Inter e Milan sembra voler difendere lo status quo, evitando escalation polemiche che potrebbero danneggiare il prodotto Serie A in un momento delicato, tra diritti televisivi, riforme e credibilità internazionale.














