Lazio, Isaksen racconta il dramma della mononucleosi: "Il mio corpo era distrutto"

Gustav Isaksen, talento della Lazio, ha superato un difficile periodo di mononucleosi che lo ha tenuto lontano dai campi. Dopo settimane di isolamento, torna con determinazione, puntando a riconquistare il suo posto in squadra e nella Nazionale danese, grazie al supporto della famiglia e alla guida di Sarri
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Gustav Isaksen, il promettente talento danese della Lazio, ha vissuto momenti difficili negli ultimi mesi. Colpito dalla mononucleosi, Isaksen si è trovato improvvisamente fuori dai campi proprio mentre i suoi compagni sudavano nella preparazione estiva. Una battaglia personale che lo ha tenuto lontano dalla squadra e che ora vede la sua fine, con il suo ritorno tanto atteso, non solo nel club romano ma anche in Nazionale.

Un incubo cominciato per caso

"Stavo impazzendo a stare sdraiato e a guardare il soffitto per quattordici giorni senza sapere quando sarei potuto tornare alla mia vita normale. All'improvviso, dopo un allenamento, ho sentito che il mio corpo era completamente distrutto, così sono andato a farmi fare un massaggio nella speranza che potesse rilassarmi un po'. Ma mentre ero sdraiato sul lettino, ho iniziato a sentire un freddo pazzesco", racconta adesso Isaksen.

La situazione era più grave del previsto. Inizialmente, Isaksen e il suo staff medico della Lazio pensavano che si trattasse di un semplice mal di gola. **Ma quando i sintomi sono peggiorati**, è arrivata la diagnosi: mononucleosi. Da lì è iniziato un periodo di isolamento e solitudine.

L'isolamento e la solitudine

"Quando è arrivato l'esito degli esami, sono stato messo direttamente in isolamento per due settimane nel centro sportivo della Lazio, dove sono stato costantemente monitorato da un medico. Sono stati giorni difficili, durante i quali mi è venuta anche la febbre e mi si è gonfiata la gola, tanto che quasi non riuscivo a deglutire", confida il giocatore.

La solitudine non è stata facile da affrontare. Era come essere tornati ai tempi del Covid, lontano da tutto e da tutti, anche dai suoi stessi compagni. Ma c'è stata una piccola fortuna: la presenza della madre che è stata il suo supporto morale in quei momenti così bui.

Il ritorno alla normalità

Alla fine del periodo di isolamento, Gustav ha iniziato a vedere la luce in fondo al tunnel. "Tornare a giocare è stato davvero bello", afferma con un sorriso. Ora il suo obiettivo è chiaro: conquistare un posto nella Nazionale danese e partecipare alle competizioni internazionali, un sogno che lo motiva ogni giorno.

Riprendere da dove aveva lasciato

Nonostante la difficoltà, Isaksen guarda avanti: "La Lazio a settembre ha pensato fosse meglio rimanere a Roma durante la sosta e sfruttare quel tempo per recuperare fisicamente e lavorare dal punto di vista tattico con Sarri". Con la giusta prudenza e dedizione, Gustav è pronto a tornare al top.

Marco Corsini
Tags :LAZIO

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