Henrikh Mkhitaryan, un nome che riecheggia nei cuori dei tifosi romanisti, ha svelato dettagli inediti della vittoria romanista nella Conference League del 2022. Un trionfo che ha trovato risorse inaspettate non solo sul campo, ma anche nelle stanze segrete di Trigoria, culla dei sogni della squadra giallorossa. Tra muri pieni di immagini motivazionali e un misteria, José Mourinho, capace di trasformare la pressione in energia positiva, si cela un retroscena inedito, capace di far venire la pelle d’oca a chiunque porti il giallorosso nel cuore.
Mou e la strategia della vittoria
Nel suo libro autobiografico, Mkhitaryan racconta di come Mourinho abbia adottato una strategia psicologica unica prima della finale. "DOBBIAMO VINCERE", queste erano le parole che rimbombavano in ogni angolo di Trigoria. "Nello spogliatoio, nei corridoi, in cucina, persino in bagno... pensavamo solo alla vittoria". Un'immagine simbolica di quel che significava essere parte di quella squadra: vivere e respirare la vittoria in ogni istante.
Il sacrificio di Mkhitaryan
Ma l’emozionante racconto di Micki non si ferma qui. Durante la finale, un infortunio avrebbe potuto segnare la sua serata, eppure lui, spinto dalla voglia di non deludere, si preparava a tutto pur di scendere in campo. "Chiesi di giocare, anche con il dolore" racconta. Mourinho lo accontentò, e sebbene l'infortunio lo costrinse al cambio, il suo spirito guerriero ispirò la squadra verso la vittoria.
La Magia dei Tifosi e l'Abbraccio con Mou
La sera della finale, lo stadio di Tirana si riempì di una passione incontenibile. "Era come se tutta Roma fosse lì, a tifare per noi", dice Micki. Al triplice fischio, l’abbraccio sincero con Mourinho sancì non solo la conquista del trofeo, ma qualcosa di più profondo: un'impronta indelebile nella storia del club. "We did it Miki, lo abbiamo fatto", furono le parole del mister, un epilogo perfetto per una cavalcata indimenticabile.
Il rifiuto alla Lazio
E per chi pensava che tutto ruoti attorno a gioco e tattiche, il rifiuto di Micki alla Lazio svela una dimensione più intima del calcio. Una proposta allettante, un'influenza diretta da Enrico Lotito, nulla hanno potuto contro la sua fedeltà ai colori giallorossi. "Non posso", diceva Micki, pensando ai tifosi, alla Curva Sud e agli ideali che li legano. Un rapporto d'amore che andava oltre il professionismo e che ha suggellato un legame profondo con Roma e la sua gente.