Quando un singolo momento ti stravolge la vita in negativo. È quanto accaduto a Gianluca Sordo, ex esterno di Milan e Torino (tra le altre) che ha collezionato 117 partite in Serie A, nel lontano 2005: dopo aver pestato inavvertitamente il piede a una ragazza in un locale, si generò una lite con un "vigliacco" - così l'ha definito lui stesso - che gli tirò una testata che lo costrinse al ritiro e ad avere una vita segnata. Coma per quattro giorni, un mese di terapia intensiva, una lunga riabilitazione e danni che però rimangono ancora tutt'oggi (ad esempio zoppica e ha un deficit motorio). Un episodio traumatico, in cui non ricevette il sostegno del suo ex allenatore, Max Allegri.
Sordo: "In un mese di terapia intensiva non si è mai fatto vedere"
Sordo lo ha raccontato in un'intervista al Corriere della Sera: "Il calcio mi ha dimenticato, nessuno si è degnato di chiedersi se fossi ancora vivo o no, solo gli ex compagni di squadra. Il mio ultimo allenatore è stato Allegri: all'Aglianese, era alla sua prima esperienza mentre io ero il giocatore più anziano. Ma di lui conservo un bruttissimo ricordo". Sordo, poi, ha spiegato il motivo: "Gli davo una mano, in campo si era creato un bel rapporto, era tutto un "Gianlu, Gianlu, Gianlu". Poi in un mese di terapia intensiva non si è mai fatto vedere o sentire. Tutti sapevano quello che mi era accaduto, ne avevano parlato tv, radio e giornali. Non ero andato in Groenlandia, stavo lì a pochi minuti d'auto da lui, una persona con cui avevo condiviso le giornate fino a qualche mese prima. Mai un lunedì dopo le partite che sia venuto a salutarmi".
Sordo: "Una volta l'ho rivisto a Forte dei Marmi, l'ho mandato a quel paese"
Qualche anno dopo, i due si sono rivisti: "Un giorno a Forte dei Marmi, stava per firmare col Milan. Ha provato ad abbracciarmi fuori da un negozio come se non fosse successo niente, ma avrebbe dovuto pensarci prima. Ero arrabbiato, lo mandai a quel paese. Mi è dispiaciuto perché era con una persona anziana, forse il padre. E stavo per fare lo stesso anche con Galliani, poi un mio amico mi ha fermato in tempo".
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