Mai banale e sicuramente non sintetico quando si tratta di parlare, il patron della Lazio Claudio Lotito ha rilasciato una lunga intervista a Radio Serie A con Rds, in cui ha toccato molti punti della sua ormai quasi ventennale esperienza nel mondo del calcio.
Partendo dai concitati giorni dell'acquisto del club e passando per la sua gestione oculata, il presidente biancoceleste ha poi parlato dei singoli, dell'allenatore Sarri e lanciato una frecciata ai "cugini" della Roma in vista dell'attesissimo derby della Capitale in programma domenica.
La "missione" di Lotito
Il presidente della Lazio nella sua intervista è partito da lontano, da quando nel 2004 è sbarcato nel mondo del calcio: "Sono tifoso della Lazio da quando avevo cinque anni. Mi venne proposta questa sfida da Berlusconi, io avevo un rapporto amicale con lui che, all’epoca, era Presidente del Consiglio. Mi chiamò per chiedermi di cercare di salvare la Lazio. Il bilancio del club era in rosso, aveva molti debiti. Io con il mio carattere l’ho considerata come una sfida al limite. Trovai subito un mondo fuori dalla normalità. Sarebbe stato per me più facile acquisire la Lazio in fase fallimentare, come hanno fatto con altre squadre. Io invece mi sono fatto carico dei debiti".
I singoli: Immobile, Luis Alberto e F. Anderson
Contro il Feyenoord Immobile ha siglato la rete 200 con la maglia della Lazio: "È il nostro capitano, c’è un rapporto oserei dire famigliare con lui", spiega Lotito. "Quando ho letto dell'Arabia, son rimasto perplesso conoscendo la persona, che lui possa andare in Arabia per me è una sorpresa. Per lui nutro un affetto particolare, poi purtroppo nel calcio capitano momenti non altamente positivi. Lui è un ragazzo con sani valori e principi e sono convinto che tornerà ad essere quello che è sempre stato".
"Luis Alberto? Ha un carattere molto particolare e lui ne è conscio; in questo momento ha una posizione collaborativa. Quando è andato via Milinkovic, aveva ricevuto una proposta dall’Arabia, ma io ho ritenuto che potesse in qualche modo incarnare lo spirito dello spogliatoio ed è rimasto. Nella graduatoria interna è diventato secondo subito dopo Immobile ed è un riferimento per il gruppo. Ci mette determinazione, passione e sacrificio".
"Felipe Anderson è un ragazzo d’oro, con il quale ho un’affinità elettiva, c’è un bel rapporto e da parte mia e della società c’è totale disponibilità nel rinnovare il contratto (il contratto del brasiliano scadrà il prossimo giugno) al ragazzo".
Il maestro Sarri
Lotito non nasconde la propria stima nei confronti dell'attuale tecnico biancoceleste: "È un grande insegnante di calcio, una persona particolare, un integralista che però con me va d'accordo. Non abbiamo mai litigato, abbiamo avuto confronti dialettici, alcuni magari accesi. Penso che abbia stima e considerazione della mia persona e questo lo espresse in un'intervista che mi colpì per le parole utilizzate".
Sulle richieste estive del tecnico: "In estate chiedeva Ricci e Berardi e ho tentato di raggiungere questi obiettivi, ma ho ricevuto richieste fuori da ogni logica. Abbiamo preso Rovella e non penso che sia inferiore, così come non credo che chi è arrivato sia inferiore a Zielinski che, peraltro, resta sul mercato. Lazio grande squadre? Se scendesse in campo con la mia determinazione che porto avanti anche in altri campi, sarebbe diverso. Puoi avere le idee, ma se non metti cattiveria e furore agonistico, gli altri di sicuro non si spostano".
Pochi giorni al derby
Nella Capitale non c'è partita più attesa del derby, e domenica alle 18 questa attesa terminerà: "Il derby per noi è un campionato nel campionato. Spero che la squadra trovi la compattezza e la forza di esprimersi al 100% per dare grandi soddisfazioni ai tifosi. È un campionato nel campionato, il suo risultato condiziona l'andamento successivo. L'anno scorso due grandi risultati hanno creato un trasporto da parte della tifoseria".
"Il derby a cui sono più legato? Finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013. Un evento particolarissimo, in città si vive e si soffre. L'altra fazione è più portata a enfatizzare, è più caciarona, ma se non raggiunge l'obiettivo si nasconde e sparisce. I laziali invece sembra, sottolineo sembra, che preferiscano soffrire in silenzio".



