Chiamarsi Bomber ha avuto la possibilità di fare 10 domande a Mateo Pellegrino, 24enne (ha compiuto gli anni lo scorso 22 ottobre) centravanti argentino da febbraio 2024 in forza al Parma. Dagli esordi con Chivu alla titolarità con il giovanissimo Parma di Cuesta, dal peso di essere il figlio di un calciatore all'eredità degli argentini che tanto hanno fatto bene in Emilia, il classe 2001 ha raccontato tante sfaccettature della sua vita calcistica e personale.
Tu sei figlio d'arte visto che anche tuo papà ha giocato a calcio. Avere un papà calciatore ti ha aiutato o è stato un peso portare quel cognome?
Avere un papà calciatore mi ha aiutato ma è stato anche un peso, ho avuto momenti buoni e momenti meno buoni. Buoni soprattutto per la persona che è lui, mi ha aiutato tanto e da lui ho imparato tantissimo; meno buoni per le persone che parlavano del mio cognome...
Sei arrivato a Parma a Febbraio, com'è stato il passaggio dal calcio argentino a quello italiano?
Secondo me è stata una bella esperienza, è un calcio molto diverso, molto più tattico. A me piace tantissimo qui.
Parma ha la squadra più giovane della Serie A e la terza più giovane nei top 5 campionati europei. Quali sono i pro e i contro di giocare in una squadra così giovane?
Tra i pro sicuramente c'è che siamo una squadra che ha una grandissima voglia di imparare e vogliamo migliorare ogni giorno, veniamo al campo con tanta voglia. Il contro è che magari a volte manca un po' di esperienza e dovremmo capire meglio i momenti della partita.
Parma ha ospitato tanti grandi argentini in passato: da Veron a Ortega, passando per Crespo. Quanto ha inciso questo aspetto nella tua scelta?
Ha inciso abbastanza perché sapevo che gli argentini hanno fatto molto bene qua e che ai tifosi piacciono molto i giocatori del mio Paese. Diciamo che è stato un plus per la mia scelta.
Il tuo inizio in Serie A è stato un po' in sordina, ma poi contro il Torino ti sei sbloccato. Quant'è stato importante avere la fiducia di Chivu?
Avere la fiducia del mister in quel momento è stato molto importante, ho cominciato a giocare da titolare con lui, il mio esordio l'ho fatto con lui... È stata la mia prima esperienza in Serie A, è stato bellissimo e lo ringrazio molto per questo.
Domanda un po' più personale: è vero che fai tanta meditazione?
Sì, è vero, tutti i giorni. Mi piace perché so e sento che mi fa bene, lo faccio per quello. La raccomando a tutti, se hanno la possibilità di farla, è bellissimo.
Qual è la cosa che ami di più di vivere a Parma?
Sicuramente il cibo (ride ndr), poi le persone che ho conosciuto da quando sono arrivato qua, persone bellissime. Sono molto contento di questo.
In questa stagione sei partito forte segnando già 5 gol tra campionato e Coppa Italia. Che obiettivo ti sei dato?
Voglio fare il meglio possibile e fare più gol possibili. Non ho un numero in testa ma voglio fare più gol e fare in modo che la squadra vinca più partite.
Mister Cuesta ha puntato forte su di te schierandoti titolare in tutte le partite. Qual è il tuo rapporto con lui e cosa ti dice più spesso?
È un mister giovane che come noi ha tanta voglia di lavorare ed è sempre vicino a noi giocatori, così possiamo imparare meglio. Non c'è una sola cosa che mi ha detto, me ne dice tante... Io lo ringrazio per la fiducia.
Qual è l'obiettivo del Parma in questa stagione e a lungo termine?
Per prima cosa dare il meglio ogni partita, perché la cosa più importante è focalizzarsi sulla partita che viene.
Chi è secondo te l'attaccante più forte dell storia del Parma?
Hernan Crespo.
Perché sei soprannominato El Burro?
Non posso dirlo (ride, ndr).
Il gol più bello che hai realizzato?
Quello alla Juve nella scorsa stagione. Forse non è il più bello ma è il più importante.


