Settantuno presenze in Serie A con le maglie di Juventus, Chievo, Spal, Bologna (con cui ha realizzato l'unico gol nel massimo campionato), Cagliari e Spezia. Quindi, dodici gettoni in Serie B con l'Alessandria e sei presenze in Eredivisie con i Go Ahead Eagles. Questo il bilancio della carriera di Federico Mattiello, scandita da due terribili infortuni a tibia e perone tra marzo (contrasto con Nainggolan in Chievo-Roma) e ottobre 2015 (nuovo infortunio in allenamento). Un calvario raccontato dal terzino classe '95, oggi al Pietrasanta (in Promozione), al canale Youtube di Calcio di Periferia.
Mattiello: "Non ho più rivisto le immagini dell'infortunio"
"Non ho più rivisto quelle immagini - ha riferito Mattiello - fu uno scontro fortuito in cui la gamba mi rimase sotto. Ero in un'ottima condizione psicofisica ma purtroppo è arrivato quel brutto infortunio. Non ho sentito grande dolore, probabilmente per l'adrenalina e lo spavento del momento. I medici sono subito entrati in campo e poi ho aspettato l'arrivo dell'ambulanza per andare in ospedale e sottopormi agli esami del caso".
"Inizialmente temevo di non poter tornare a camminare"
"I primi giorni dopo l'intervento ho parlato con i dottori, che mi hanno rassicurato dicendomi che si trattava di un osso rotto che si sarebbe risaldato con il tempo. La paura iniziale di non poter tornare a camminare è stata subito scongiurata dai dottori. Sette mesi dopo ero tornato in campo, continuavo ad avere fastidi sempre in quella zona ma ho continuato a giocare. Poi, a ottobre ho avuto una ricaduta, proprio perché ero rientrato troppo presto. Tra i due infortuni, sono rimasto fermo quasi due anni".
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