Milan, Maignan sembra posseduto prima della partita: cos’è successo al portiere francese

Il portiere francese è stato visto con uno sguardo spiritato nel corso del riscaldamento

Mike Maignan nel riscaldamento
Milan, Maignan sembra posseduto nel riscaldamento

Mike Maignan è tornato a essere una vera e propria saracinesca. Nel Milan di Massimiliano Allegri, secondo in classifica a un punto dall’Inter e sempre più solido nelle prestazioni, gran parte del merito va al portiere francese, protagonista assoluto tra i pali. Con la quarta difesa del campionato, il 30enne ex Lille sta confermando di essere non solo un estremo difensore di altissimo livello, ma anche un leader silenzioso, capitano dentro e fuori dal campo. La società rossonera lo sa bene: il rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo giugno, è una priorità assoluta, e sul tavolo è pronta un’offerta robusta, stimata intorno ai 7 milioni di euro all’anno, a testimonianza dell’importanza che Maignan riveste nell’economia della squadra.

Cos’è successo a Maignan

Proprio prima della sfida tra Milan e Verona, il portiere è stato protagonista di un curioso gesto che ha fatto rapidamente il giro dei social: un video lo mostra strabuzzare gli occhi, muovendoli rapidamente da un lato all’altro con espressione quasi spiritata. Molti hanno interpretato il gesto come un tic o un atto scaramantico, ma la realtà è molto più scientifica. Mike Maignan stava eseguendo una precisa routine di visual training, una tecnica neurovisiva utilizzata da atleti di vertice, portieri in primis, per preparare mente e occhi alla velocità e alla complessità del gioco.

Mike Maignan con la maglia del Milan

Milan, Maignan è tornato protagonista con Allegri

I benefici di questa pratica

Questi esercizi, chiamati “saccadi”, servono a diversi scopi. Prima di tutto, attivano il sistema nervoso centrale, riducendo i tempi di reazione e migliorando la prontezza mentale. Permettono inoltre di affinare la visione periferica, fondamentale per percepire movimenti e traiettorie che non sono direttamente davanti agli occhi, e velocizzano la messa a fuoco, aiutando il portiere a passare rapidamente da oggetti vicini a quelli lontani. In pratica, un allenamento che consente di “preparare” il cervello a reagire istantaneamente agli stimoli del gioco.

Ma non è tutto. Questo rituale ha anche una componente mentale: Maignan si isola dal caos dello stadio, entra in una dimensione mentale dove nulla può distrarlo, concentrandosi esclusivamente sulla partita. È un esempio perfetto di come il portiere francese unisca fisicità e mente, perfezionismo e disciplina. La cura maniacale dei dettagli non è nuova: durante gli allenamenti a Milanello, Maignan si affida anche a Claudio Filippi, preparatore dei portieri portato da Allegri al Milan e con un’esperienza di 15 anni alla Juventus, per massimizzare ogni aspetto della sua performance. Ogni sessione, ogni gesto e ogni movimento hanno uno scopo preciso: nulla è lasciato al caso nelle cosiddette peak performance.

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