Michel Platini, uno dei simboli immortali della Juventus, è tornato a parlare del club bianconero in un'intervista rilasciata a Il Giornale. In un dialogo intimo e ricco di emozioni, Platini ha espresso il suo punto di vista su due questioni chiave: la possibilità di un suo ritorno come presidente del club e le recenti vicende di mercato che hanno visto protagonista la famiglia Agnelli.
Il legame indissolubile con la Juventus
"Me lo chiedono ancora oggi", dice Platini a proposito del suo eventuale ruolo di presidente della Juventus. L'ex numero 10 ricorda con affetto i suoi cinque anni da giocatore, sottolineando come il richiamo alla Juventus resti forte. Tuttavia, confessa che la priorità resta la famiglia: "La mia famiglia ha priorità su tutto e a settant’anni non possiamo ricominciare un’altra esperienza anche se il richiamo è forte".
Il no di Elkann a Tether: un gesto di fedeltà
Platini si è detto orgoglioso della decisione di John Elkann di respingere l'offerta di Tether per acquisire il club. Ha sottolineato l'importanza storica della Juventus e il legame indissolubile con la famiglia Agnelli: "La vendita della Juventus è impossibile. Juventus significa Agnelli". Per Platini, la tradizione e l'emozione non possono essere comprate.
Attenzione al futuro
Il mondo della nuova finanza è un territorio complesso e Platini invita alla massima prudenza: "Non conosco questi signori che vogliono comprare la Juventus. Il mondo della nuova finanza è tutto da scoprire, studiare con attenzione". Esprime fiducia nel fatto che Elkann non cederà a queste proposte di minoranza.
Il Pallone d'Oro e i ricordi
Ricordando i suoi splendidi anni alla Juventus, Platini non può non menzionare l'Avvocato Agnelli e il rapporto speciale che ha conservato con la famiglia. "Il pallone d’oro è a casa di John" racconta Platini, dimostrando come simboli e ricordi rimangano parte di una storia condivisa.


