I ricordi di Velasco nel calcio: "All'Inter Moratti mi pagava per non lavorare"

Le parole al Corriere dello Sport del ct della Nazionale Italiana Femminile Campione del Mondo nella pallavolo
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L. Martínez
#10InternazionaleAttaccante
Serie A
Stagione 2025/2026

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Julio Velasco, il mago della panchina campione del mondo con la Nazionale femminile di pallavolo, si è raccontato in un'intervista al Corriere dello Sport, rivelando episodi curiosi del suo passato nel mondo del calcio. Nonostante il successo nel volley, Velasco ha una storia interessante da raccontare anche su esperienze lontane dal campo da gioco a cui è più abituato, tra Lazio e Inter.

 

Un addio anticipato alla Lazio

Nella sua intervista, Velasco ha ricordato il periodo trascorso alla Lazio, descrivendo un contesto mai semplice da gestire. "Mi fermai un anno dopo la Lazio che lasciai perché avevo capito che sarebbe finita malissimo", ha dichiarato lasciando trasparire quanto fosse complicato l'ambiente. Il matrimonio tra lui e il club biancoceleste durò poco, nonostante l'appoggio di Sergio Cragnotti, il presidente dell'epoca: "Cragnotti scelse me e Zoff, facendolo presidente, forse perché eravamo due figure pulite e spendibili". Velasco intuì presto i problemi che aleggiavano e preferì rinunciare a un contratto pluriennale pur di staccarsi da una situazione che si preannunciava tesa.

 

La confusione a Milano

Velasco ha successivamente accettato di lavorare per l'Inter, un'esperienza che si rivelò altrettanto tumultuosa. "All’Inter c’era confusione e poco dopo l’esonero di Lippi salutai" racconta Velasco, citando la totale mancanza di direzione chiara all'interno del club milanese. "Non ho mai capito cosa volesse Moratti da me. Continuò a pagarmi per non lavorare". Un periodo caotico e ricco di incognite, che alla fine portò l'esperto allenatore a dire addio al calcio per concentrarsi su nuove sfide nel mondo del volley.

 

La scelta di sparire per un po'

Nonostante il trionfo mondiale, Velasco ha confidato la sua volontà di prendersi una pausa dalle scene pubbliche. "Avrei intenzione di sparire per un po'" ha detto chiaramente, preoccupato dalla sovraesposizione mediatica che lo insegue. Una paura che lo accompagna dai tempi del '90, quando decise di ridurre drasticamente le apparizioni televisive, "andai da Chiambretti e Costanzo, rinunciai al Sanremo e ad altre presenze". Un atteggiamento che riflette l'uomo, prima ancora che il professionista, con il desiderio di restare autentico e lontano dai riflettori invadenti del circo mediatico.

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