Roma, Gasperini in conferenza: "Non regalo niente a nessuno. Vi dico come sta Wesley"

Il tecnico giallorosso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Torino
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Stagione 2025/2026

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Gian Piero Gasperini ha parlato alla vigilia di Roma-Torino. Il match andrà in scena domenica 14 settembre, alle 12.30, nell'emozionante cornice dello stadio Olimpico di Roma. Il tecnico giallorosso ha avuto modo di toccare vari temi nel corso della conferenza, raccontando cosa si aspetta dalla sua squadra, il suo approccio con il gruppo a sua disposizione e la situazione degli infortunati. Nel mezzo, qualche battuta sui nuovi e sul percorso che devono fare per potersi integrare al meglio nella squadra capitolina.

Su Dybala e Wesley

"Dybala ha lavorato bene in entrambe le settimane e sta bene. Sta certamente migliorando, come si è visto già a Pisa. Non so se possa giocare 90 minuti, visto che finora non li ha mai completati, ma è in un buon momento. Wesley ha avuto questo problema, che però si è rivelato nulla di grave: ha disputato una partita con il Brasile e poi ha saltato la seconda per un po’ di affaticamento. Dal punto di vista muscolare non sembra avere problemi, ieri si è allenato normalmente e oggi, dopo l’ultima sessione, prenderemo una decisione".

Su Pellegrini

"Pellegrini alla fine è rimasto, e per me va bene: è un giocatore in più e di valore, con qualità importanti. Ha ripreso ad allenarsi con un po’ più di intensità, non è ancora al livello degli altri, ma sarà a disposizione. Deve aumentare i giri del motore, perché la qualità del giocatore è indiscutibile. Avrà tutte le possibilità per risultare molto utile nel corso del campionato. Dopo Dybala, per qualità di piede, c’è lui. Deve giocare come centrocampista".

Sulla situazione del club

"Non ci sono promesse, c’è del lavoro da fare. La situazione è abbastanza chiara: bisogna cercare di migliorare sia l’aspetto economico del club sia quello tecnico. Ritengo che la base più importante sia quella tecnica: quando la migliori, alzi il livello di tutto il resto. Per me è prioritaria. Onestamente non sento più il bisogno di parlare di mercato: c’è stata tutta l’estate per prendere decisioni. Ora c’è la partita contro il Torino e fino a gennaio non serve discutere di ciò che è stato fatto o meno. Bisogna concentrare l’attenzione sulle partite da giocare".

Su Dovbyk

"Dovbyk? Mi aspetto tanto da tutti i giocatori, da Pellegrini, da Dovbyk e dagli altri. L’importante è la Roma e la stagione da affrontare. Non posso entrare in questioni individuali: ognuno deve dare il massimo. Con Dovbyk ho parlato come con gli altri, gli ho chiesto quali siano le sue qualità principali e lui ha risposto: dentro l’area, forza e profondità. Partiamo da queste caratteristiche, che devo vedere tutte e di livello. Sono sicuro che farà bene, sull’impegno non ho mai avuto dubbi. Dobbiamo giocare con grande spirito e mentalità, pensando non solo a noi stessi ma alla Roma. Adesso è il momento di spingere, contando sulle prestazioni; il resto sono solo supposizioni. Ciò che conta davvero sono le prestazioni in campo".

Sulle gerarchie

"Lo zoccolo duro è fondamentale, ma le gerarchie possono variare nel corso della stagione e tutti devono essere pronti. Alcuni giocatori sono arrivati da poco, altri sono qui da due mesi. Non ho preclusioni per nessuno, ma non regalo nulla a nessuno. Non devo far vedere tutti i giocatori, ne mostro 11 più 5 che entrano. Ci sono allenamenti, partite e competizioni. Bisogna guadagnarsi il posto: fa parte della squadra per non sentirsi appagati o esclusi".

Su Baroni

"In difficoltà contro Baroni nelle ultime sei partite? È una statistica interessante, ma mi conforta il fatto che siamo sempre finiti davanti in campionato. Intanto Baroni è un ottimo allenatore, con un percorso di alto livello. Per quanto riguarda questa casistica, speriamo di smentirla già domani".

Sul campionato di Serie A

"Dobbiamo giocare novanta minuti più il recupero. Le partite all’inizio sono spesso molto equilibrate e complesse, poi a volte prendono sviluppi diversi. Dobbiamo affrontare 95 minuti con la massima concentrazione e nelle migliori condizioni. Il campionato italiano, quest’anno più che mai, è molto difficile ed equilibrato. Anche nelle ultime due partite abbiamo dovuto soffrire fino all’ultimo momento".

Su Mancini e Cristante

"Mancini e Cristante sono due giocatori che ho avuto in passato, anche se qualche anno fa. Hanno costruito un’ottima carriera; all’Atalanta erano giovani ed emergenti. In questi anni hanno dato un contributo importante alla Roma e li ho ritrovati in buone condizioni. Mancini è rientrato in Nazionale, Cristante ci è vicino. Siamo avvantaggiati perché mi conoscono, ma tutti si sono dimostrati eccezionali finora per disponibilità e impegno".

Su Ghilardi

"Ghilardi? Non ricordo di averlo richiamato molte volte durante l’amichevole. Anche lui è un giocatore nuovo e le indicazioni non vanno confuse con dei rimproveri: è giovane e ha bisogno di essere seguito un po’ di più. Ha meno esperienza rispetto a Hermoso, ma fa parte dell’Italia Under 21 e ha già disputato un campionato con il Verona. Rispetto a chi sta giocando adesso, ha bisogno di un po’ di tempo. Ci auguriamo comunque che, tra i giovani, possa crescere bene".

Sulle alternative a Wesley

"In caso Wesley non possa giocare, dobbiamo aspettarci Rensch o Celik? Le opzioni sono queste, ma anche El Shaarawy e Soulé, che hanno già giocato in quel ruolo lo scorso anno. Ci penserò stanotte, quando deciderò cosa farà Wesley".

Sugli obiettivi stagionali

"In caso di vittoria contro il Torino, io come Capello, Garcia, Spalletti e Mourinho? Sarebbero tre punti in più, molto utili. Siamo all’inizio del campionato: conta come ti proponi e l’atteggiamento che mostri per costruire il resto. Dopo cinque partite non si possono definire obiettivi concreti, ci vorrà più tempo. Io dico sempre dieci partite, ma le idee diventano chiare a fine girone d’andata, quando hai affrontato tutti gli avversari. Solo allora si possono stabilire gli obiettivi".

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