La Roma ha iniziato con un inciampo la nuova stagione calcistica, con Gian Piero Gasperini alla guida. I giallorossi hanno vinto solamente due delle prime tre partite di Serie A, perdendo la terza. Adesso, alla quarta giornata, arriva una Lazio ancora più in difficoltà. Ma il derby, si sa, è sempre una partita a sè.
Gasperini presenta la stracittadina: "I derby vanno vinti"
Si parte ovviamente da una presentazione della partita: "I derby che restano sono quelli che vinci. Quelli che pareggi non te li ricordi, quelli che perdi li dimentichi velocemente: alla fine, le uniche cose che rimangono sono le vittorie. Il fatto che si giochi alla quarta giornata è vero, ma si tratta comunque di un momento iniziale del campionato. Non è usuale, di solito i derby vengono disputati più avanti. Però è anche una fase in cui le squadre sono più concentrate sul costruirsi, sul migliorarsi, quindi va bene così. La Lazio è un’ottima squadra, con un grande allenatore che ha fatto bene ovunque sia stato. Non ha fatto mercato quest’anno, ma non ha venduto nessuno: è rimasta praticamente la stessa dell’anno scorso, che già aveva raggiunto risultati molto buoni, tolti forse gli ultimi due mesi".
Alla partita si arriva con qualche calciatore non al meglio: "Wesley ha avuto una ricaduta, come ha detto il medico, di una gastroenterite che gli ha creato qualche problema. Sembrava in via di guarigione, invece è tornato un po’ indietro. Vediamo nelle prossime 24 ore se starà meglio. Hermoso lo proviamo oggi in campo: non ci sono grandi indicazioni positive, però c’è ancora un po’ di fiducia e la lascio".
Uno dei grandi esclusi è stato Lorenzo Pellegrini: "Pellegrini? Giocare le partite di Serie A con la Roma è sempre qualcosa di speciale, quindi non penso sia cambiato molto rispetto a quegli otto mesi. Per me è un giocatore forte, anzi, potenzialmente molto forte. Vale un po’ lo stesso discorso che ho fatto per Koné l’altra volta. Però contano le prestazioni: fisicamente è fuori da mesi. È una partita che va anche un po’ oltre, ma lui si sta allenando da tempo, è inserito in squadra, non ha problemi di inserimento, ha fatto partitelle e lavori con il gruppo. Quando è il momento di giocare? Non lo so. Domani? Perché no. Fisicamente sta bene. Se dall’inizio o a gara in corso non lo so, ma può giocare. Cosa mi aspetto? Che, oltre alle sue qualità, diventi un atleta completo, un giocatore di alto livello, perché ha potenzialità altissime. A me serve il miglior Pellegrini. Altrimenti diventa un problema, e allora andrò su un altro giocatore. Io in questo momento devo recuperare tutti: quelli meno considerati e quelli più considerati. E guardo le prestazioni: chi serve gioca".
In attacco Dovbyk è diventato una alternativa: "Devi essere micidiale negli episodi, devi avere grande attenzione e concentrazione, pathos, cuore. Dovbyk? Domenica scorsa con il Torino ho fatto delle scelte perché c’era un’altra situazione. In questo momento devo guardare alla prestazione, alla crescita e allo sviluppo della squadra. Con il mercato chiuso sono rimasti giocatori come Dovbyk, Pellegrini, Baldanzi, che sembravano in uscita: io devo recuperarli tutti. Ora si guarda avanti. Ho bisogno di tutti, al meglio possibile. Dovbyk deve fare molto bene, Pellegrini benissimo, Baldanzi dare quello che può, e così gli altri. Abbiamo 22-23 giocatori: da questi dobbiamo tirare fuori il massimo per le prossime partite. Non sono preoccupato di affrontare una gara o un’altra. Mi dispiace quando succede una partita come quella con il Torino, giocata sotto tono. Ma così come si archiviano le vittorie, si archiviano anche le sconfitte in vista della partita successiva. Quello che voglio vedere domani è una squadra che, sul piano del gioco, della disposizione in campo, della corsa, dell’aggressività e di tutte le componenti che migliorano il calcio, faccia qualcosa di superiore rispetto all’ultima partita".
Su Tsimikas ed El Shaarawy: "Tsimikas è arrivato dopo la Nazionale, ha fatto i primi allenamenti martedì o mercoledì scorso ed è entrato subito in gruppo. Adesso abbiamo la Lazio, poi Nizza, Verona, Lille e Fiorentina: giocherà. Non so quando, ma entrerà in campo e giocherà. È arrivato da una settimana, serve il tempo di conoscersi anche con i compagni e con gli avversari. Magari domani, magari dall’inizio, magari a gara in corso, non lo so. Ma è un giocatore su cui non ci devono essere dubbi: prima o poi giocherà, e poi saranno le prestazioni a determinare il suo percorso. Se ElSha sta bene? Sì. A parte quelli che abbiamo detto, gli altri stanno tutti bene".
El Aynaoui potrebbe fare coppia con Kone: "Nell’ultima partita ha giocato in un ruolo un po’ più avanzato, che non è semplice. Per me può comunque ricoprire tutti e tre i ruoli del centrocampo. Quando giochiamo con tre centrocampisti o quando giochiamo con due, è uguale: è un giocatore duttile, dinamico, che può adattarsi a tutte le posizioni".