Sabatini ammette: "Un ex giocatore della Lazio mi ha scritto che non ci si può fidare di me. Mihajlovic? Mi sento in colpa per la sua morte"

Le parole dell'ex direttore sportivo Walter Sabatini durante il podcast di "BetNetNews"
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M. Zaccagni
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Pensi alla figura del direttore sportivo nelle squadre di Serie A e non può non venirti in mente Walter Sabatini, uno dei più grandi dirigenti italiani degli ultimi anni. Sabatini ha militato in diversi club professionisti del paese, scoprendo nuovi talenti stranieri praticamente ad ogni stagione negli ultimi 20 anni tra Lazio, Palermo, Roma, Inter, Sampdoria, Bologna, Salernitana e chi più ne ha più ne metta.

 

Proprio Sabatini ha parlato di recente ai microfoni del podcast "BetNetNews", rivelando alcuni aneddoti e considerazioni personali davvero interessanti.

 

Sabatini: "Il messaggio di un ex Lazio mi ha fatto molto male"

"Chi è stato il giocatore più forte che ho scoperto? Non posso dirlo. Semplicemente perché facendo il suo nome farei del male almeno ad altri 20 e non voglio farlo. Perché io conosco i giocatori e la loro psicologia, non voglio che poi ci siano conflitti interiori. 

 

Pensate addirittura che mi ha scritto un ex giocatore della Lazio della stagione 2006/07. Capitò che tempo fa io dichiarai che in quell'anno andammo in Champions League con una squadra fatta di prestiti, parametri zero e giocatori acquistati last minute. Io non volevo assolutamente screditare il valore di quella rosa, anzi: eravamo una squadra molto forte. Intendevo soffermarmi sulla tipologia delle operazioni: di solito in Champions League ci va chi programma e chi spende tanto sul mercato, cosa che invece noi non avevamo fatto. La verità è che sono stato molto fortunato, perché tutti i giocatori che avevo preso resero di più del loro reale valore.

 

Beh, un ex giocatore di quella Lazio mi scrisse per dirmi che lo avevo deluso e che di me non ci si poteva fidare. Ma non aveva capito. Questo dimostra come in realtà i giocatori covino sentimenti interiori che possono rovinare dei rapporti".


Sabatini: "Mi sento in colpa per la morte di Mihajlovic"

"Sinisa Mihajlovic mi manca molto. Mi sento in colpa per la sua morte: mi chiedo perché sia toccato a lui e non a me. Mi viene un senso di colpa indecente. Poi so che io estremizzo spesso le emozioni, ma non vedo giustizia in questo: non è giusto che sia morto un uomo così giovane e brillante come lui, mentre io che sono una ciabatta vivente sono ancora qui".

 

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