Un tuttofare per la Roma del futuro. Se più o meno prossimo lo scopriremo. Nel frattempo, Mattia Mannini continua a lavorare sodo con la Primavera e con la Nazionale Under 19. Seguendo l'esempio e le orme di Nicolò Pisilli, uno degli ultimi prodotti del settore giovanile giallorosso ad "avercela fatta". Nella speranza di diventare il prossimo. Mezzala, esterno, mediano, terzino: Mannini può giocare praticamente ovunque. La sua parola chiave è duttilità. Un talento promettente, inserito dal Guardian tra i 60 migliori nati nel 2006, che a Trigoria sta convincendo tutti. Dopo il debutto nella passata stagione con Mourinho, in Europa League contro lo Sheriff, il 18enne spera pian piano di guadagnare spazio in prima squadra. Proprio come ha fatto Pisilli.
Mannini, il calcio è una questione di famiglia: dal passato da giocatore del padre alla passione della madre
Mannini è nato a Sarzana (in provincia di La Spezia) l'8 luglio del 2006, il giorno prima della finale dei Mondiali in Germania: un dolce ricordo per tutti gli italiani. Come riporta La Gazzetta dello Sport, Mattia è un figlio d'arte: suo padre Omar ha giocato nelle giovanili della Sarzanese (la squadra del loro paese) e in quelle del Cesena. Successivamente, ha fatto su e giù tra Serie C e D, girando diverse squadre dalla Liguria alla Sicilia. E poi, una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha intrapreso la carriera da allenatore. Anche la mamma Sara è una grande appassionata di pallone. Insomma, per Mannini il calcio è una questione di famiglia.
Ruolo, caratteristiche tecniche e qualità: che tipo di giocatore è Mannini
Come detto, Mannini è un giocatore estremamente duttile. La capacità di ricoprire diversi ruoli è una delle sue qualità principali. Può essere schierato mezzala, esterno alto, mediano o anche terzino. A destra o a sinistra. Corsa, dinamismo, grinta, disciplina tattica e spirito di sacrificio sono tra le sue doti. Mannini è il classico giocatore che ogni allenatore vorrebbe: un jolly che si fa trovare sempre pronto, a prescindere dall'esigenza.
Dallo stage in Nazionale con Mancini all'esordio in Europa League con Mourinho
Mannini è cresciuto nel settore giovanile dello Spezia, dove è rimasto fino a 14 anni. Poi, nell'estate 2020, è passato alla Roma. Mattia ha iniziato la trafila nel vivaio giallorosso, partendo dall'Under 15 fino ad arrivare in Primavera, di cui ora è un vero e proprio punto fermo. Le sue prestazioni in questi anni non sono passate inosservate: nel dicembre 2022 Mancini lo chiamò per uno stage a Coverciano, mentre nella passata stagione ha fatto il suo esordio in prima squadra. Dopo aver passato l'estate in ritiro con la Roma di Mourinho, il 14 dicembre 2023 ha debuttato con i "grandi". Lo Special One lo ha lanciato nella mischia, in Europa League contro lo Sheriff (gara vinta 3-0). Un'emozione incredibile, che "si porterà dentro per sempre" (come ha scritto lui stesso sui social il giorno dopo la partita).
Punto fermo della Roma Primavera e della Nazionale Under 19: Ranieri chiamerà presto Mannini?
Circa un mese dopo, Mourinho fu esonerato. Da quel momento, Mannini non ha più avuto un'occasione in prima squadra, né con De Rossi né con Juric. Ma ha continuato a lavorare duramente. E i risultati lo stanno premiando: l'anno scorso è stato inserito nella top 11 del campionato Primavera, ora sta proseguendo il suo percorso di crescita con un rendimento di alto livello. Nella Roma dei giovani è diventato un assoluto punto fermo, così come nella Nazionale Under 19: un mese fa è stato decisivo con tre reti in due partite (contro Montenegro e Bosnia) nella gare di qualificazione ai prossimi Europei. Ma Mannini non vuole certo fermarsi: la sua carriera è soltanto all'inizio. Anzi, deve ancora cominciare per davvero. E allora non gli resta che lavorare cerando di seguire le orme del suo amico Pisilli, una pedina importante della nuova Roma. Quello che si augura di diventare anche Mattia.
Chiamarsi Bomber è ora su Whatsapp, iscriviti subito al canale! CLICCA QUI!