Forse non tutti si aspettavano che in così poche partite Petar Sucic avrebbe potuto convincere l'ambiente Inter, sempre molto esigente. Invece nelle prime apparizioni in nerazzurro al Mondiale per Club, il centrocampista croato ha strappato applausi incondizionati, sia per qualità tecniche e fisiche, sia, soprattutto, per la personalità dimostrata in campo.
Parlando sulle colonne di Repubblica, l'ex Dinamo Zagabria ha spiegato la scelta di approdare nella Milano nerazzurra, svelando alcuni retroscena e sogni futuri.
Sucic, dal messaggio di Lautaro alla sfida a Modric
Queste le parole del classe 2003: "All’Inter voglio mettermi alla prova su un nuovo livello, su più fronti. Per questo sono qui. Prima di venire ho parlato con i compagni di nazionale: Kovacic, Brozovic, Perisic. Mi hanno detto di fare le valigie. Mi danno dritte sulla vita a Milano, ma non ho ancora una casa, siamo partiti subito. Appena ho firmato, ho ricevuto un bel messaggio di Lautaro. Chivu? Con le sue parole ci ha motivati, ha ragione. Quando le cose vanno male, bisogna lottare".
Nel derby meneghino sfiderà una vera e propria icona del suo paese, Luka Modric: "Lasciamolo firmare. Fino a quel momento, non lo chiamo. Per dieci anni ho visto il suo calcio, sfidarlo sarebbe bellissimo. Da piccolo studiavo lui, Iniesta, Xavi, Busquets. Mi piaceva il gioco dell’Arsenal. Ma non voglio imitare altri. Mi piacerebbe essere ricordato per come sono". Poi sull'incognita meteo per l'imminente sfida degli ottavi del Mondiale contro la Fluminense: "Conosciamo il nostro valore. Si parte alla pari. Si tratta di mettercela tutta per un’ora e mezza".



