La Giunta comunale di Milano ha approvato una delibera fondamentale che potrebbe rivoluzionare non solo il paesaggio urbano, ma anche il futuro del calcio meneghino: la vendita dello stadio di San Siro e delle aree limitrofe alle due squadre iconiche della città, Inter e Milan. Un cambio di proprietà che apre la strada a nuovi progetti e numerose discussioni.
San Siro, sì alla vendita
Dopo una riunione nel primo pomeriggio, la vice sindaco, Anna Scavuzzo, ha annunciato che la Giunta ha dato il via libera alla vendita. Ora la questione passa al Consiglio comunale dove, come era prevedibile, non mancano le controversie. Diversi esponenti della maggioranza di centrosinistra hanno già espresso critiche nei confronti del provvedimento. "Abbiamo prestato attenzione a tutti i temi posti", ha sottolineato Scavuzzo, evidenziando un confronto che promette di essere acceso come un derby in campo.
Il progetto discusso dai club prevede la demolizione parziale del vecchio San Siro, mantenendo intatti alcuni elementi storici come omaggio al passato glorioso dell'iconico impianto. La costruzione di un nuovo stadio vicino sarà combinata con lo sviluppo di nuove aree commerciali e residenziali, grazie ai diritti edificatori concessi dalle normative sugli stadi. Un'impresa non solo ingegneristica, ma anche simbolica, che potrebbe segnare una nuova era per il calcio milanese.
Con questa mossa, si apre un ora capitolo che intriga e divide. Le emozioni dei tifosi sono contrastanti. Da un lato, la nostalgia per uno stadio che ha ospitato momenti indimenticabili di gloria calcistica; dall'altro, la possibilità di una struttura moderna che possa competere a livello internazionale, sostenibile e che possa garantire introiti ai club durante tutto l'anno. La partita però, è appena iniziata.
