L'acquisto di Nicolò Zaniolo da parte dell'Udinese ha sollevato un polverone mediatico, tra critiche e difese accorate. Michele Criscitiello, ex direttore di Udinese TV e profondo conoscitore dell’ambiente friulano, non ha risparmiato parole dure verso questa operazione di mercato. Il giornalista irpino, che ha un legame radicato con i Pozzo e il club bianconero, ha espresso tutto il suo disappunto durante un intervento su Sportitalia Mercato. Ma quali sono i motivi dietro il suo sfogo? Scopriamolo insieme.
L'attacco di Criscitiello
Durante la trasmissione, Criscitiello non ha nascosto il suo disappunto: "Già ieri durante la diretta del calciomercato, quando abbiamo detto Zaniolo all'Udinese, la trattativa non ci convinceva." Un'affermazione che ha subito creato un clima di tensione e incertezza, culminato in un commento ancora più sorprendente: "Poi abbiamo scoperto che avrà anche la 10 e ci è venuto un attimo di mancamento interrompendo le trasmissioni." Un episodio che la dice lunga sulle sue perplessità riguardo all'acquisizione del giovane talento.
La maglia numero 10: un simbolo conteso
La maglia numero 10, indossata in passato da leggende come Antonio Di Natale, ha rappresentato un ulteriore motivo di scontro per Criscitiello. "Parliamo di un ragazzo che cinque mesi fa ha avuto un brutto episodio nello spogliatoio di una squadra Primavera, ma di cosa stiamo parlando?" ha esclamato con tono critico, sottolineando come quel numero sia un simbolo troppo importante per essere affidato con leggerezza.
L'amore per l'Udinese e la voglia di verità
Nonostante le critiche, Criscitiello ha voluto ribadire il suo amore per l'Udinese e il rispetto per la società Pozzo: "Udine è la mia terza casa, tifo Udinese, voglio bene e sarò sempre riconoscente." Tuttavia, il suo amore incondizionato non gli impedisce di esprimere il suo disaccordo in certe situazioni, soprattutto quando c'è in gioco la storia e l'identità di una squadra. "Ma la dieci di Di Natale a Zaniolo non si può dare," ha concluso con fermezza, lasciando intendere quanto per lui sia importante rispettare i simboli del club.