Nel Bologna molto discontinuo ma comunque già praticamente salvo che in questa stagione si sta facendo rispettare in Serie A c’è una storia molto toccante e con un lieto fine: quella di Felipe Avenatti. Calciatore che negli anni scorsi aveva fatto molto bene in Serie B con la Ternana, l’uruguaiano è stato acquistato dal Bologna nello scorso mercato estivo. Le cose però si sono complicate, prendendo una piega inaspettata: al ragazzo, infatti, viene riscontrato un problema al cuore durante le visite mediche.
“Quando sono arrivato a Bologna mi sembrava un sogno”, ha spiegato Avenatti in un’intervista al Corriere dello Sport. “Poi ho fatto le visite mediche e ho capito che qualcosa non andava. Mi parlano di tachicardia, problemi al cuore, così resto fermo per un mese. Mi sottopongono a ulteriori accertamenti ma non capiscono di cosa si tratti. Inizio ad avere paura. Vado in America e un luminare mi dà l’ok. Era l’8 dicembre 2017 quando mi hanno dato l’idoneità. Quel giorno sono rinato”. Una gioia intensa, con un retroscena però molto pesante: “Ricordo quando mi chiamarono i medici a casa. Rispose mia moglie Jessica e le dissero che nel caso in cui uno specifico esame fosse risultato positivo, avrei avuto soltanto due mesi di vita. In caso contrario avrei vissuto una vita normale. Sono venuto a conoscenza di questo dialogo solo tempo dopo”.
Avenatti è però tornato a giocare da qualche settimana, precisamente dal mese di febbraio durante Bologna-Fiorentina, gara nella quale sostituì a partita in corso il centrocampista Andrea Poli. Fino ad ora ha collezionato 5 presenze con il Bologna e conta di realizzare molto presto la sua prima rete in Serie A e con la maglia dei felsinei. Il tutto dopo essersi lasciato alle spalle un’avventura negativa assolutamente da non ripetere, che stava rischiando di portargli via una carriera intera.