Quando si va in trasferta e si guadagnano i tre punti, la sensazione di presentarsi come moderni condottieri alla conquista del suolo nemico può insinuarsi tra i giocatori. Finché questa rimane una metafora utile a caricare la squadra prima delle partite ci può anche stare, ma non bisogna esagerare.
Come, per esempio, ha fatto il Sassuolo di ritorno dalla trasferta di Cagliari mercoledì notte. Dopo aver espugnato la Sardegna Arena con un Rigore di Matri, e conquistato la prima vittoria in campionato, i neroverdi hanno raggiunto l’aereoporto di Elmas per tornare in Emilia.
La gioia, l’adrenalina, o più semplicemente l’appetito hanno portato la squadra a raggiungere il bar della struttura, una volta superati i controlli, in attesa d’imbarcarsi. Con loro triste sorpresa però, il locale era chiuso. “Ma noi abbiamo vinto!” avranno pensato gli uomini di Bucchi, e non sarà certo una saracinesca a fermarci.
Così come riporta l’Unione sarda, i più prodi hanno notato come fosse sufficiente spostare un tendone per poter “scavallare” bibite e gelati da un frigo. La baldanza dei neroverdi, intenti a passarsi le vivande ebbri dell’ulteriore conquista, è stata però notata da un’assistente di volo che ha poi avvertito le autorità dell’aeroporto.
A quel punto i giocatori hanno dovuto giustificarsi come potevano. Pensavano il bar non fosse chiuso, così almeno hanno provato a spiegare, ma che sarebbe tornato di lì a poco il proprietario. Si sentono le unghie sul vetro a chilometri di distanza, ma in qualche modo sono stati creduti.
La vicenda si è dunque chiusa con il pagamento del conto da parte del match winner Matri, e le scuse del Club al proprietario del bar. Un episodio di arroganza, o solo un gesto infantile (abbastanza fuoriluogo se consideriamo età e posizione dei protagonisti)?
Di certo, da domenica prossima, Matri e compagni faranno meglio a portarsi qualche merendina da casa.
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