Ormai Pietro abbiamo imparato a conoscerlo. Il baby-Bomber rossoblu nato il 17 marzo 2001 è un record-braker del calcio italiano. Pellegri detiene, insieme al romanista degli anni 30 Amadei, il primato di più giovane esordiente in Serie A, con 15 anni e 280 giorni. A 16 anni, il 28 maggio scorso, segna all’Olimpico il suo primo gol in campionato, terzo assoluto per precocità alla spalle di Rivera e dello stesso Amadei, e primo nato nel terzo millennio a entrare nei tabellini.
Oltre ai numeri è salito alla ribalta delle cronache in estate per l’interessamento nei suoi confronti da parte di grandi Club. Prima sembrava tutto fatto con l’inter, poi a farsi sotto è stato il Milan. Per ora, comunque, Pietro è rimasto a incantare nella squadra della sua città, e della sua famiglia.
Un Genoa in chiara difficoltà con un solo punto realizzato nelle prime quattro giornate, che ieri ha provato ad affidarsi al giovanissimo attaccante per ribaltare le sorti del match con la Lazio. E in un’ora scarsa di partita Pellegri ha ripreso per due volte i biancocelesti prima del sigillo definitivo di Immobile.
Un’altra sconfitta, la prima in casa, e un’altra delusione per il Grifone e i suoi tifosi; ma qualcosa da ricordare rimane. E non è tanto l’ennesimo record superato da Pellegri, ora più giovane nella storia del nostro campionato ad aver realizzato una doppietta (battuto il primato del grande Piola stabilito nel 1931), quanto il momento d’emozione “famigliare” che ha preso forma a margine della grande prestazione.
Quanto potrà essere sopraffatto dall’emozione un padre nel vedere il figlio gioire a quell’età per una doppietta così esaltante? Questa volta non c’è nemmeno bisogno d’immaginare, perché Pellegri senior ha potuto vivere tutto dalla panchina, e noi vederne la reazione.
Marco Pellegri, classe ’64 (numero di maglia del figlio Pietro), non è infatti solo l’orgoglioso padre del giovane Bomber, ma è pure il nuovo team manager del Genoa. E di fronte a un tale istante di empatia con il proprio figlio, l’emozione ha preso il sopravvento sulla professionalità imposta dal ruolo.
Seduto là in panchina, cercando in ogni modo di non lasciarsi sopraffare, papà Pellegri si è lasciato andare alle lacrime. Un momento certamente intimo, che tutto il mondo del calcio italiano ha però potuto condividere con i due protagonisti.
Non vogliamo eccedere rischiando di cadere nella retorica. Le belle immagini descrivono perfettmente la forza del momento…
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