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Gianfranco Cesare Battista Zigoni, 63 gol in 265 partite in Serie A distribuiti con le maglie di Juventus, Genoa, Roma, Verona. Carattere da vero bomber, non fece mai mistero delle sue passioni per alcol, motori e donne. Amico di Ezio Vendrame, divenne assieme a lui, uno dei simboli del calcio italiano degli anni Settanta per via della sua fama di giocatore ribelle ed eccentrico. La sua autobiografia, scritta proprio da Vendrame, ha un titolo che è tutto un programma: Dio Zigo pensaci tu.
Alcuni aneddoti della storia di Zigoni sono notissimi:
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Una volta Valcareggi, quando era a Verona, lo lasciò in panchina: lui, che non approvò la decisione, si presentò in panchina con pelliccia e cappello.
Sempre a Verona durante un’amichevole contro il Vicenza a venti minuti dalla fine decise di uscire dal torpore di una partita scialba: saltò quattro avversari e infilò il pallone sotto l’incrocio, salvo poi andare diretto negli spogliatoi imitato da parecchi tifosi che abbandonarono lo stadio.
A Verona oltre a presentarsi spesso in pelliccia, era solito portare una pistola nella cinta dei pantaloni: <
Il più grande rimpianto di Zigoni fu quello di tagliarsi i capelli alla Juve: <
Solo tre le convocazioni con la maglia dell’Italia, una sola presenza. Lui spiegò così il suo debutto: <
In campo si trasformava e veniva fuori il carattere da vero bomber: <
E infine l’aneddoto più divertente della sua carriera raccontato da lui stesso: <
Admin Riccardo














