Nonostante non ci sia ancora una data ufficiale di ripresa del campionato, col ministro Spadafora che proprio non ne vuole sapere, ecco che riparte la serie A, o perlomeno molte squadre tornano ad allenarsi. Tra domani e dopodomani la maggior parte delle squadre della massima serie cominceranno la seconda preparazione stagionale. “Ma è sicuro?”, questa è la domanda che si fanno tutti gli italiani. A questa domanda ha risposto Marco Santini, direttore di Villa Stuart di Roma, clinica FIFA.
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Riparte la serie A con test sierologici e tamponi velocissimi
8 minuti per sapere l’esito del testi sierologico e 20 minuti per quello del tampone contro le 24 ore d’attesa standard. Controlli rapidi, veloci e (quasi) sicuri, con un’affidabilità che sfiora il 98%. A questi test saranno sottoposti calciatori, allenatori, dirigenti e staff completo di tutte le 20 squadre di serie A. Il test sierologico controlla le immunoglobuline di tipo M (che fotografano il presente) e quello di tipo G (che raccontano il passato), mentre il tampone serve per controllare se si è preso il coronavirus nelle ultime 72 ore. “Noi non abbiamo alcun ritorno economico – ha precisato il dottor Santini – perché non forniamo servizi al pubblico. Ma questo lavoro potrà essere utile per quando si ripartirà. Il test sierologico a fluorescenza, è stato validato dall’Ospedale Spallanzani e da Tor Vergata, per poi avere il placet della Regione Lazio. Riguardo al tampone, già adesso Veneto e Toscana stanno per utilizzarlo per gli screening collettivi, e lo si farà anche per Poste e Carabinieri”.
Il responsabile di Villa Stuart sottolinea l’affidabilità del test: “A differenza delle card, che hanno una affidabilità solo del 75%, questo tipo di esami sono equiparati ai migliori, Clia o Elisa, che arrivano al 98%. Per questi, però, c’è bisogno del prelievo in vena e tempi di risposta più lunghi”. Al test va affiancato un macchinario prodotto da Menarini, ne dovrebbero avere due ogni club: “Lo strumento per il sierologico è gratuito, si pagano solo le card, che costano 25 euro, mentre la macchina arriva a 4.500 euro. Intendiamoci, il rischio zero non esiste, ma le criticità non sarebbero mai durante gli allenamenti, anche di gruppo, bensì solo negli spostamenti e negli alloggi extra-ritiro”.


