Cristiano Ronaldo non smette mai di far discutere. A 40 anni suonati, il fenomeno portoghese continua a brillare in Arabia Saudita, segnando a raffica con l'Al-Nassr. Durante una recente intervista per il podcast Piers Morgan Uncensored, CR7 ha condiviso i suoi pensieri sulla Saudi Pro League, il confronto con Messi e le aspettative per la nazionale portoghese.
Il Mondiale non definisce un campione
Ronaldo ha espresso il suo disappunto verso coloro che ritengono che solo vincere il Mondiale lo consacrerebbe il migliore di sempre. "Vincere il Mondiale non è un sogno. Ho già vinto tre titoli con il Portogallo. Questa competizione non mi definisce, è ingiusto basarsi su sei o sette partite." Con queste parole, CR7 sottolinea l'importanza dei titoli già conquistati con la sua nazionale, tra cui due Nations League e l'Europeo del 2016.
Confronto con l'Argentina di Messi
Non ha mancato di lanciare una frecciatina all'eterna rivalità con Lionel Messi: "Quanti mondiali ha vinto l'Argentina prima di Messi? Due. Se il Portogallo vincesse il Mondiale sarebbe uno shock per il mondo." Un punto di vista curioso, che non manca di sollevare un dibattito tra gli appassionati di calcio.
Le difficoltà della Saudi Pro League
Ronaldo ha anche criticato il mancato riconoscimento dei suoi gol nella Saudi Pro League per la Scarpa d'Oro. "Perché non contano i gol nella Saudi Pro League? È un campionato difficile, con condizioni impegnative come il caldo torrido. Qui è più difficile che segnare in Premier League, in Liga, Ligue 1 e in America".
I numeri non mentono
Il portoghese ha difeso la sua straordinaria capacità di segnare, indipendentemente dal campionato in cui gioca. "Segno solo perché è la Lega Saudita? Sono scuse. Ho segnato più goal dopo i 30 anni che prima. I numeri non mentono." Con la sua solita schiettezza, Ronaldo ha ribadito che continua a migliorarsi e che le critiche non lo toccano.
La polemica sui funerali di Diogo Jota
Infine, CR7 ha affrontato le polemiche sulla sua assenza ai funerali del compagno di nazionale Diogo Jota, spiegando: "Non entro in un cimitero dalla morte di mio papà. Oltre a questo, ovunque vada diventa un circo, e non volevo creare attenzioni in un momento simile." Un chiarimento che aggiunge ulteriori sfumature alla sua personalità, sempre al centro dell'attenzione mediatica.


