Il direttore sportivo del Milan, Igli Tare, ha condiviso un emozionante racconto della sua vita sportiva, dalle umili origini in Albania fino all'approdo al prestigioso club rossonero. In un'intervista con la giornalista albanese Grida Duma, Tare ha svelato alcuni aneddoti personali e professionali che hanno segnato la sua carriera.
Dall'infanzia ai sogni in Serie A
"Con i miei compagni di scuola, quando sedevamo al Parku Rinia, dicevo sempre loro che un giorno mi avrebbero visto in Serie A. Mi dicevano sempre che ero pazzo e non mi credevano." Queste le parole di un giovane Tare, che fin da bambino coltivava il sogno di giocare nel campionato italiano. Un sogno che sembrava impossibile, ma che alla fine è diventato realtà.
Dall'Albania alla Germania
Cresciuto nelle giovanili del Partizani Tirani, Igli Tare lascia l'Albania nel 1994. "Sono andato in Grecia il primo anno, è stata un'esperienza piena di alti e bassi." Tuttavia, il clima razzista di quel periodo lo spinse a trasferirsi in Germania. "Il mio adattamento è stato traumatico, ero senza nessuno, ricominciavo tutto da zero."
L'adattamento difficile e l'avventura tedesca
In Germania, Tare ha dovuto affrontare sfide personali e professionali. Si trovò a lavorare come giardiniere per mantenersi: "All'inizio mi vergognavo molto. Vivevo con orgoglio, perché non stavo facendo nulla di male, se non il fatto che stavo sopravvivendo." Dopo varie esperienze, ha giocato nel Karlsruhe, nel Fortuna Dusseldorf, e nel Kaiserslautern.
Il salto al Milan e la scelta di Allegri
Dopo 15 anni alla Lazio, la scorsa estate Tare è approdato al Milan. "Era una possibilità che sentivo che sarebbe arrivata." La scelta di Massimiliano Allegri come allenatore è stata sostenuta da Tare per l'esperienza e la capacità di gestione. "La società ha supportato la mia opinione di assumerlo come allenatore per la sua esperienza."
Un futuro rossonero
Tare ha espresso il desiderio di avere una lunga carriera al Milan. Essere parte di un club come il Milan è un onore. "È tra i club più titolati al mondo. È un obbligo spirituale vincere con questo club e far parte della sua storia." Ha anche menzionato Ardon Jashari, giovane talento rossonero: "Ha tutto per diventare un grande giocatore."