In un’intervista alla rubrica “Man of the Match” di Corriere.it, Riccardo Zampagna ripercorre il suo passato recente da bomber protagonista del campionato di Serie A.
“All’esordio contro la Roma a tu per tu col portiere provai il pallonetto. Avevo 3/4 opzioni, il pallonetto era l’ultima cosa da considerare. Ma lo feci per pazzia. Se avessi sbagliato mi avrebbero linciato!”.
Dieci anni prima di quell’esordio Riccardo lavorava in tappezzeria e giocava in Prima Categoria. “La maturità per un attaccante arriva sempre tardi, intorno ai 26/27 anni. Io ho preso l’ultimo treno disponibile. Quello più veloce e non mi sono fermato più…”.
Zampagna ha un piccolo rammarico: “La ciliegina sulla torta sarebbe stata la maglia azzurra…peccato! Mentre non mi manca il non aver giocato in una big. Quando ero all’Atalanta mi cercarono il PSG, il Fulham e il Monaco. Ma Bergamo era la mia seconda casa (dopo Terni), non potevo andare via”.
Terni dicevamo, la sua città, dove oggi ha aperto una tabaccheria: “Perché? Ho sempre fumato, da calciatore e anche ora…così almeno risparmio!”. L’anno alla Ternana non lo dimenticherà mai: “Andavo allo stadio da ultrà, giocare per quei colori è stata una sensazione indescrivibile”.