Zinedine Zidane, uno dei nomi più iconici nel mondo del calcio, continua a far parlare di sé con le sue aspirazioni e visioni per il futuro. Durante il Festival dello Sport organizzato a Trento, l'ex campione del mondo ha ribadito il suo sogno di diventare il prossimo allenatore della nazionale francese. Anche se attualmente non ci sono certezze, Zidane è determinato a rimettersi in gioco, lasciando in sospeso anche un possibile ritorno alla Juventus, club a cui rimane particolarmente legato.
Il sogno francese
"Sono certo che tornerò ad allenare e quel che voglio è diventare un giorno il tecnico della nazionale francese, vedremo," ha dichiarato Zidane, confermando così le speculazioni che lo vedono come il successore più probabile di Didier Deschamps. Deschamps, che guida la nazionale dal 2012, potrebbe concludere la sua avventura dopo i Mondiali del 2026, lasciando così spazio a nuove dinamiche e opportunità.
Il ricordo della Juve e Marcello Lippi
Riflettendo sulla sua carriera, Zidane non ha mancato di ricordare i suoi anni alla Juventus e l'influenza del tecnico Marcello Lippi. "Del Piero era bravissimo, si vedeva che aveva qualcosa più degli altri," ha detto, sottolineando quanto il suo collega fosse straordinario. Ha anche espresso gratitudine verso Lippi, che credette in lui persino nei momenti più difficili, dicendogli "farai una grande carriera, e la farai qui. Il più grande con cui ho giocato però è stato Ronaldo Il Fenomeno, anche per quello che faceva in allenamento".
Un calcio moderno
Nonostante il suo amore per il gioco, Zidane ha ammesso di non trovarsi completamente a suo agio col calcio moderno. "Vedo un po' meno partite di prima, però quando vado a seguire un incontro voglio vedere il gioco, squadre che pensano ad attaccare, giocatori che dribblano, un lancio di 40 metri: tutto questo mi manca un po'". È un punto di vista nostalgico, ma che rispecchia anche la ricerca di autenticità che spesso manca nel calcio contemporaneo.
Infine, Zidane non ha nascosto il suo entusiasmo per il giovane talento Yamal, il cui stile di gioco sembra risvegliare in lui qualcosa di speciale. "Vedere come tocca la palla mi emoziona", ha affermato, lasciando intendere quanto un singolo giocatore possa ancora innescare quella scintilla che rende il calcio uno sport di pura magia.