Nel Napoli che si prepara a riprendere la corsa in Serie A, Scott McTominay è ormai molto più di un semplice titolare: è diventato una delle architravi del progetto di Antonio Conte, un riferimento tecnico, emotivo e tattico in grado di influenzare l’identità della squadra. Il centrocampista scozzese ha trasformato il reparto mediano azzurro, mescolando potenza fisica, inserimenti verticali, leadership e un impatto diretto anche in zona gol. Lo testimoniano i numeri, perché dalla scorsa stagione all’inizio dell’attuale, l’ex Manchester United ha messo insieme un bottino da mezzala di livello europeo, con gol pesanti, recuperi e una continuità di rendimento che raramente il Napoli aveva trovato negli ultimi anni in quella porzione di campo. Il colpo firmato dal club nell’estate 2024 - accolto inizialmente con un po’ di scetticismo - oggi rappresenta uno dei simboli della nuova anima competitiva degli azzurri.
McTominay ha portato esattamente ciò che Conte voleva, ovvero uno spartito più verticale, più diretto, più feroce nei duelli. E lui, con le sue qualità di forza fisica e lettura delle situazioni da box-to-box, incarna alla perfezione il calcio del tecnico leccese. Non sorprende che l’ambiente lo abbia adottato subito, affibbiandogli un soprannome diventato ormai virale come “McFratm”. Il centrocampista è rientrato ieri a Castel Volturno, accolto dall’entusiasmo dello staff e dei compagni, dopo aver scritto una pagina storica della sua carriera: la qualificazione della Scozia al Mondiale dopo 28 anni. Il suo contributo in Nazionale, per carattere e prestazioni, è stato determinante nella cavalcata che ha riportato il popolo scozzese nel palcoscenico globale. Un traguardo emotivamente enorme, ottenuto proprio mentre il Napoli si prepara alla delicatissima sfida contro l’Atalanta al Maradona, match che aprirà un mese cruciale per la classifica. Intanto però Nicolò Schira ha parlato di un addio al Napoli che nesusno avrebbe immaginato.
McTominay, la rivelazione di Schira: offerte rifiutate e un Napoli che può sorridere
Se nella prima parte della stagione McTominay si è guadagnato applausi per ciò che fa in campo, nelle ultime ore è arrivata una notizia che aggiunge un ulteriore tassello alla sua importanza nel progetto del Napoli. Come rivelato dal giornalista Nicolò Schira, lo scozzese ha rifiutato tre offerte pesantissime pur di restare all’ombra del Vesuvio: “Scott McTominay ha rifiutato la scorsa estate un'offerta enorme dall'Arabia Saudita e due approcci da parte di club della Premier League per restare al Napoli". Una dichiarazione che ha fatto rapidamente il giro degli ambienti calcistici, confermando quanto il club e il giocatore si considerino reciprocamente centrali per il futuro.
La notizia non è di poco conto. Innanzitutto perché testimonia la forza identitaria che Conte è riuscito a ricostruire nello spogliatoio, ma anche perché segnala come il Napoli, dopo anni di plusvalenze e dolorosi addii, sia riuscito a creare un contesto competitivo e ambizioso in grado di trattenere giocatori di livello internazionale. Non è un dettaglio. Soprattutto considerando le cifre che arrivano dalla Saudi Pro League e l’appeal storico della Premier League, casa naturale per calciatori come McTominay. La società, dal canto suo, non ha mai aperto alla possibilità di una cessione: per Giovanni Manna e per lo stesso De Laurentiis, lo scozzese è “non cedibile”, un pilastro aziendale oltre che tecnico. Ma il fatto che sia stato il giocatore stesso a blindare la propria permanenza ha un peso doppio: restituisce l’immagine di un Napoli che oggi non è più semplice trampolino, bensì punto d’arrivo.
