Affare da 40 milioni, così la Roma cambia l’attacco: Gasperini sicuro

Gian Piero Gasperini
Affare da 40 milioni, così la Roma cambia l'attacco: Gasperini sicuro - chiamarsibomber.com

Alla Roma serve un attaccante e ormai non è più un’ipotesi ma una certezza dolorosa per Gasperini. L’unica soluzione è il cambio in attacco da 40 milioni che i giallorossi stanno pianificando.

La sconfitta allo Allianz Stadium contro la Juventus non è soltanto un altro passo falso nel cammino della Roma, ma l’ennesimo segnale di un limite che inizia ad assumere contorni strutturali. I giallorossi, infatti, hanno ormai accumulato il quarto stop stagionale contro una diretta concorrente: prima Inter, poi Milan, quindi Napoli e infine la Juventus. Un filotto negativo che pesa, non solo in termini di classifica, ma soprattutto per ciò che racconta sul piano tecnico. La squadra di Gian Piero Gasperini riesce spesso a costruire gioco, a occupare bene il campo e a creare presupposti interessanti negli ultimi trenta metri. Ciò che continua a mancare, però, è la finalizzazione. Nei big match il dato è impietoso: tante occasioni potenziali, poche vere conclusioni pericolose, zero capacità di spostare l’inerzia delle partite nei momenti chiave. Un problema che si trascina da settimane e che è aggravato dalle condizioni fisiche non ottimali di alcuni uomini chiave.

L’assenza prolungata di Artem Dovbyk, fermo ai box per infortunio, ha tolto peso specifico all’attacco, ma non può bastare come unica giustificazione, anche perché l’ex Girona non è che se la stia passano bene in termini realizzativi. Anche chi ha avuto spazio non è riuscito a incidere con continuità. Il risultato è una Roma che, contro le grandi, fatica a tradurre il volume di gioco in punti. Ed è proprio questo il nodo che la dirigenza dovrà sciogliere a gennaio: intervenire subito, evitare di rimandare scelte costose e correggere una rotta che rischia di compromettere l’intera stagione. In questo contesto, risparmiarsi un investimento pesante può trasformarsi in una scelta strategica più che in una rinuncia.

Ferguson, numeri e prospettive: perché la Roma valuta l’addio anticipato

Il discorso porta inevitabilmente a Evan Ferguson. Arrivato in estate dal Brighton & Hove Albion con grandi aspettative, l’attaccante irlandese non è riuscito finora a lasciare il segno. Il suo trasferimento è stato impostato su un prestito oneroso da circa 2 milioni di euro, accompagnato da un diritto di riscatto fissato a 38 milioni, senza alcun obbligo. Una formula che oggi tutela la Roma e apre scenari molto concreti. I numeri raccontano una stagione complicata: tra Serie A e coppe, Ferguson ha collezionato una quindicina di presenze complessive, spesso partendo dalla panchina, con un solo gol all’attivo e pochissime occasioni realmente decisive. La media tiri è bassa, la partecipazione alla manovra intermittente e l’impatto fisico – uno dei suoi punti di forza teorici – non è mai diventato dominante nel contesto del calcio italiano.

Evan Ferguson

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Le parole di Gasperini dopo Torino certificano un malcontento che va oltre l’aspetto tecnico. L’impressione è che il giocatore non abbia ancora assimilato le richieste di intensità, aggressività e continuità che l’allenatore pretende dai suoi attaccanti. Ed è proprio per questo che, nelle ultime settimane, ha preso corpo l’ipotesi di un’interruzione anticipata del prestito, con ritorno a Brighton già a gennaio. Dal punto di vista economico, la scelta appare quasi obbligata: confermare Ferguson significherebbe impegnare quasi 40 milioni di euro per un profilo che, allo stato attuale, non offre garanzie. La Roma, invece, vuole intervenire sul mercato invernale e Massara sta lavorando su alternative più funzionali, tra cui il nome di Joshua Zirkzee. Il futuro di Ferguson, dunque, sembra segnato. Più che una bocciatura definitiva, è la presa d’atto di un investimento che non ha prodotto rendimento. Capita, non tutte le ciambelle escono col buco…

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