Dusan Vlahovic è stato uno dei tormentoni estivi e l’inverno non è stato da meno. Il futuro del serbo è tutto da decifrare, ma intanto Comolli ha già trovato l’erede.
La domanda accompagna la Juventus ormai da mesi, scandendo l’estate, l’autunno e ora l’avvicinamento alla seconda parte della stagione: che fine farà Dusan Vlahovic? Il centravanti serbo è diventato il vero nodo strutturale del progetto bianconero, non solo per ciò che rappresenta in campo, ma per quello che implica fuori. Il suo contratto in scadenza a giugno impone riflessioni immediate, perché il tempo non gioca a favore del club e ogni settimana che passa riduce il margine di manovra. Il punto centrale resta sempre lo stesso: l’ingaggio elevato.
Vlahovic è il giocatore più pagato della rosa e, allo stato attuale, non sembrano esserci le condizioni per un rinnovo alle cifre attuali. La Juventus, anche sotto la spinta delle direttive economiche, non intende forzare un accordo che rischierebbe di compromettere la sostenibilità del progetto. Dall’altra parte, l’entourage del giocatore non ha mai dato segnali di apertura verso una riduzione significativa, rendendo la trattativa di fatto congelata.
Nel frattempo, il quadro è stato ulteriormente complicato dall’infortunio che ha fermato Vlahovic, togliendolo dal campo proprio nel momento in cui avrebbe potuto rilanciarsi con continuità. Uno stop che ha inciso anche sulla percezione del suo valore immediato, pur senza intaccare l’interesse di medio-lungo periodo. Perché, nonostante tutto, il profilo resta appetibile a livello internazionale. In Italia, il nome di Vlahovic è stato accostato con insistenza al Milan, ma più concreta, almeno a livello di monitoraggio, è la pista estera.
Il Bayern Monaco segue da tempo l’evoluzione della situazione, consapevole che un centravanti con quelle caratteristiche potrebbe diventare un’occasione di mercato. Il Barcellona, invece, dopo un primo interesse, ha momentaneamente messo la pista in stand-by, frenato da vincoli economici e da priorità diverse. A scanso di equivoci, Comolli intanto ha già trovato un piano B che piace molto anche a Spalletti…e non solo.
La Juventus osserva Kovacs: la concorrenza però è folta
Se Vlahovic rappresenta il presente irrisolto, Bendeguz Kovacs incarna il futuro che la Juventus sta provando a costruire. L’attaccante ungherese classe 2007 dell’AZ Alkmaar è uno dei profili finiti sotto osservazione da tempo, perfettamente in linea con l’identikit tracciato dalla dirigenza: giovane, margini di crescita enormi e costi ancora sostenibili. Kovacs si è messo in luce con numeri importanti a livello giovanile, mostrando una naturale predisposizione al gol e una maturità sorprendente per l’età. Mancino, fisico imponente, capace di attaccare l’area ma anche di dialogare con i compagni, viene considerato uno dei prospetti offensivi più interessanti del panorama europeo Under 19. Non a caso, prima di approdare all’AZ Alkmaar, aveva già respirato aria di grandi settori giovanili come quello dell’Ajax.

La Juventus osserva Kovacs: la concorrenza però è folta – chiamarsibomber.com (screen Youtube)
La Juventus lo segue con attenzione, ma non è sola. Sul talento ungherese hanno acceso i riflettori anche club come lo Stoccarda e l’Aston Villa, segno che il suo nome circola ormai stabilmente nei radar dello scouting internazionale. Il contratto con l’AZ Alkmaar, valido fino al 2028, consente agli olandesi di non avere fretta, ma allo stesso tempo rende plausibile un’operazione programmata per la prossima estate. L’idea bianconera non è quella di cercare un clone di Vlahovic, ma un attaccante da far crescere, magari affiancandolo a un profilo più esperto. In questo senso, la parabola di Kenan Yildiz è un precedente che a Torino conoscono bene: investire in talento prima dell’esplosione, costruendo valore tecnico ed economico.









