Il mondo del calcio è fatto di sorprese e tensioni, e a Firenze, i giorni scorrono lentamente nell'attesa del grande verdetto. Moise Kean è al centro di questa storia: un'opportunità di mercato che potrebbe trasformarsi in una grande mossa per la Fiorentina o in un brutto colpo se qualche club straniero decidesse di farsi avanti con i 52 milioni necessari per attivare la clausola rescissoria dell'attaccante.
In casa Viola si tiene il fiato fino al 15 luglio, giorno in cui scadrà la clausola. Ma se tutto dovesse andare per il meglio, cosa accadrà dopo?
Fiorentina-Kean, la situazione
Firenze vive un momento di stallo, nel quale ogni giorno trascorso senza novità è quasi un sospiro di sollievo. La clausola da 52 milioni rappresenta per ora un baluardo contro l'interesse estero, ma è anche una spada di Damocle che pende sulla testa della Fiorentina. Finché nessuna squadra presenterà un'offerta, lo status di Kean rimane quello attuale.
Se al termine di questo conto alla rovescia nessuna offerta dovesse materializzarsi, la società è pronta a rilanciare con un'offerta di rinnovo. La Gazzetta dello Sport sottolinea infatti come il piano sia quello di blindare Kean con un contratto fino al 2029 o 2030, mettendolo definitivamente al centro del progetto viola. Sarebbe un messaggio forte e chiaro al calcio internazionale: la Fiorentina non intende cedere il suo gioiello.
Una delle armi che la Fiorentina intende utilizzare in questa trattativa è il Decreto Crescita. Grazie a questi sgravi fiscali, il costo reale degli stipendi si riduce significativamente. Si parla di un ingaggio netto di 4 milioni, che impatterebbe sul bilancio per circa 5,2 milioni invece di quasi 8. Questo meccanismo consentirebbe al club di offrire a Kean uno stipendio da top player, il più alto dell'era Commisso, addirittura superiore a quelli percepiti da grandi nomi come Ribery o Nico Gonzalez.
