La telenovela tra il Milan e Divock Origi sembra finalmente giunta al capolinea. Dopo un rapporto travagliato e poco fruttuoso, le due parti sono prossime a un accordo per la risoluzione del contratto dell'attaccante belga. Arrivato nell'estate del 2022 a parametro zero, Origi non è riuscito a lasciare il segno in maglia rossonera.
L'arrivo di Origi a Milano
All'inizio sembrava un colpo da maestro. Divock Origi approdava al Milan dopo una lunga parentesi al Liverpool, diventando il vice ideale di Olivier Giroud. Tuttavia, il suo periodo a Milano è stato caratterizzato da poche luci e molte ombre. Con un contratto di quattro anni e un ingaggio di 4 milioni l'anno, l'attaccante ha collezionato appena dieci presenze da titolare e segnato solo due gol nella sua unica vera stagione con i rossoneri.
Un fantasma a Milanello
Dopo una prima annata sotto le aspettative, nella stagione 2023-24, Origi è stato spedito in prestito al Nottingham Forest, una mossa che non ha sortito effetti positivi sul suo rendimento. Se nel passato si aggiravano voci di un suo impegno con un preparatore personale tra Roma e Firenze, nel corso dell'ultimo anno il belga è stato pressoché invisibile a Milanello. L'obbligo di rimanere in Italia per beneficiare del Decreto Crescita si è trasformato in una presenza fantasma, segno di un rapporto deteriorato.
La decisione di separarsi
Ora, con un anno rimanente di contratto, il Milan e Origi sembrano decisi a separarsi. L'accordo prevede la risoluzione anticipata con la liquidazione di meno della metà dello stipendio rimanente al giocatore. Origi, ormai trentenne, potrà riprovarci altrove con il cartellino in mano, terminando una delle situazioni più kafkiane delle ultime sessioni di mercato dei rossoneri.



