Ci sono storie di calcio che assumono i contorni di un racconto ricorrente, destinato a riaffiorare ciclicamente. Il rapporto, mai realmente ufficializzato tra Aurelio De Laurentiis e Vincenzo Italiano rientra perfettamente in questa categoria. Un feeling fatto di stima e visioni calcistiche condivise, che attraversa stagioni e incroci continui, fino ad arrivare oggi alla suggestiva sfida di Riad tra Napoli e Bologna.
La storia tra De Laurentiis e Italiano
Tutto comincia il 6 gennaio 2021, una una pagina indelebile della storia dello Spezia. Al Maradona i liguri vincono 2-1 in rimonta, con il marchio di fabbrica di Vincenzo Italiano: 4-3-3, coraggio, identità e personalità. In uno stadio infuocato, la scena simbolica arriva dopo il triplice fischio. La porta dello spogliatoio si apre, cala il silenzio e sull’uscio compare Aurelio De Laurentiis. Non è lo sguardo di chi cerca spiegazioni o colpevoli, ma quello di un presidente ammirato. I complimenti sono diretti, sinceri, quasi inevitabili: per la vittoria e per il modo in cui è stata ottenuta. Un applauso che vale più di mille parole.
Da quel momento, Italiano entra di diritto nel ristretto gruppo di allenatori che De Laurentiis osserva, studia e insegue. Il patron del Napoli ha sempre visto qualcosa di speciale nell’attuale allenatore del Bologna: un’idea di calcio gioiosa, offensiva, profondamente radicata nel 4-3-3, modulo che a Napoli conoscono bene.

Vincenzo Italiano e l’ammirazione di De Laurentiis
Un matrimonio che non si è mai concretizzato
Negli anni successivi, i contatti tra De Laurentiis e Italiano non sono mai stati un mistero. Telefonate, messaggi, incontri informali. Nel 2023, a scudetto conquistato, il legame di Italiano con la Fiorentina e il rispetto reciproco tra De Laurentiis e Commisso hanno imposto il freno a questi contatti, in nome di quel bon ton calcistico che, almeno a certi livelli, continua a esistere.
Anche nella primavera del 2024, con il futuro di Conte sospeso e molte ipotesi sul tavolo, Italiano – allora contrattualmente legato al Bologna – era stato preso in considerazione tra i possibili candidati per sostituire il tecnico salentino, accanto a nomi pesanti come Allegri. Segno di una stima mai venuta meno.
A convincere De Laurentiis non è solo il calcio propositivo, ma anche il profilo umano di Italiano: carattere solido, capacità di resistere alle intemperie, attitudine aziendalista. E poi ci sono i numeri e i precedenti: Italiano ha spesso creato dispiaceri al Napoli, in campionato e in Coppa Italia, fino all’ultimo 2-0 inflitto al Dall’Ara lo scorso 9 novembre.
In futuro, quando le strade tra Conte e il Napoli si separeranno, è piuttosto probabile immaginarsi un ennesimo ritorno di fiamma.











