Nel mondo del calcio, tra affari di mercato e riconoscimenti, gli animi rimangono accesi. Lo sa bene Marco Di Vaio, direttore sportivo del Bologna, che durante l'evento 'Colpi da Maestro' ha parlato a cuore aperto di successi, pentimenti e prospettive future. Con un misto di orgoglio e rimpianto, ha offerto una visione sincera delle dinamiche dietro le quinte del club rossoblù.
Il rimpianto di Jashari
Nel suo intervento, Di Vaio ha sollevato la questione del “colpo mancato”, un tema sempre attuale quando si parla di calciomercato. "Un rimpianto perché potevamo prendere è Jashari, due anni fa potevamo prenderlo dalla Svizzera e ci siamo trovati contro una società che 10/20 anni fa non sarebbe mai potuta essere una concorrente, ovvero il Club Brugge" ha confessato. Parole che riflettono la competitività sempre crescente in Europa, dove il Bologna si trova a fare i conti con rivali inaspettati.
Orgoglio Rossoblù
Nonostante la delusione per l'affare sfumato, Di Vaio ha espresso grande soddisfazione per ciò che è stato costruito a Bologna. L'"orgoglio di aver creato una società in cui tutti sono dalla stessa parte"* rappresenta un valore aggiunto che va oltre i singoli colpi di mercato. Il direttore sportivo ha sottolineato come il vero successo risieda nella continuità delle scelte e negli ideali condivisi all'interno del club. Questa filosofia, secondo Di Vaio, ha contribuito a "creare un’anima dentro un club" che permette di affrontare le sfide future con determinazione e unità.
