La situazione della Fiorentina è decisamente difficile, per non dire drammatica. Partita con grandi aspettative dopo notevoli investimenti sul mercato estivo, la Viola si trova mestamente ultima in campionato ed ha già esonerato Pioli affidandosi a Vanoli per cercare di risalire la china.
Roberto Pruzzo, leggendario ex attaccante proprio dei toscani oltre che della Roma ha messo nel mirino il mercato messo a punto da Pradé ed i suoi collaboratori in estate: ai microfoni di Lady Radio, Pruzzo spara a zero, tra aneddoti di nostalgica memoria e critiche ficcanti.
Mercato della Viola: tra un torneo di briscola e obiettivi sfumati
L'ex centravanti non le manda a dire: il mercato della Fiorentina non lo convince affatto. Con la sua solita verve, ha dichiarato: "Se io e Ripa ci mettessimo a giocare a briscola mentre facciamo il mercato della Fiorentina, probabilmente verrebbe fuori qualcosa di meglio del centrocampo della Fiorentina attuale". Una battuta che fa sorridere e riflettere allo stesso tempo, evidenziando la sua insoddisfazione al limite della frustrazione, e che sembra una diretta frecciata a chi del mercato è stato l'artefice, Daniele Pradé, da poco dimessosi dal ruolo di direttore sportivo del club.
In effetti, la Fiorentina quest'anno ha messo in atto una campagna acquisti che ha destato più di una perplessità tra i tifosi e gli addetti ai lavori. Complici le grandi aspettative e un inizio stagione non proprio positivo, le scelte della dirigenza sono finite sotto la lente d'ingrandimento, e quella che sembrava una campagna convincente viene da tutti ora additata come una vera e propria disfatta.
Nicolussi-Caviglia: un regista senza palloni
Pruzzo si è poi soffermato sulla situazione del centrocampo, criticando in particolare le performance di Hans Nicolussi-Caviglia. L'ex attaccante si è espresso in toni piuttosto critici: "Nicolussi-Caviglia ha toccato pochissimi palloni, forse neanche cinque. Ma come può un regista partecipare così poco al gioco? A quel punto tanto vale buttare via la palla e giocare solo a pallonate". Le poche opportunità del giovane centrocampista di coordinare il gioco sono emblematiche di un problema più generale che affligge il reparto nevralgico della squadra. La difficoltà nel costruire gioco si fa sentire pesantemente, e l'incapacità di dettare i ritmi della partita ha ripercussioni evidenti sulla fluidità dell'intera manovra. Questo deficit di personalità e incisività è più di un campanello d'allarme.
Una difesa fragile
Non meno tenero è stato Pruzzo nel commentare la situazione difensiva. "Ma come difendono questi? Ai miei tempi si prendevano goal, certo, ma non in questo modo. Cosa stiamo vedendo? Cade un pallone da quaranta metri e finisce in rete… ma dai!" Le sue parole puntano il dito contro la faciloneria con cui la retroguardia viola concede occasioni agli avversari. Le recenti partite della Fiorentina hanno in effetti evidenziato lacune nel reparto arretrato, con errori banali che hanno pesato sul bilancio dei punti in classifica.


