Il mondo del calciomercato è sempre stato un terreno fertile per trattative e colpi di scena. Tuttavia, per alcuni club, le manovre di mercato vengono gestite sotto l’ombra di restrizioni finanziarie. È il caso di Pisa e Napoli, che si trovano costretti a operare a “saldo zero”, una situazione che impone vincoli particolari sulla loro capacità di acquisire nuovi giocatori. Ma cosa significa esattamente operare a saldo zero, e quali sono le implicazioni di questa norma?
La norma del “saldo zero”: una regolamentazione necessaria
Nelle ultime stagioni, la FIGC ha lavorato per garantire una maggiore sostenibilità economica dei club di Serie A. Uno degli strumenti introdotti è l’indicatore del Costo del Lavoro Allargato, concepito per monitorare il bilancio delle società. Quando un club supera il livello-soglia, fissato al 31 marzo o al 30 settembre di ogni anno, scattano delle misure automatiche che limitano le loro operazioni di mercato.
Se un club si trova oltre questa soglia, viene automaticamente confermato il blocco delle nuove iscrizioni ai tesseramenti per la successiva sessione di mercato. Tuttavia, è consentita l’ammissione a saldo zero, ovvero i club possono effettuare nuovi acquisti solo se la Lega Serie A verifica l’integrale copertura economico-finanziaria degli impegni con un saldo positivo generato nella stessa sessione.

Il logo della FIGC
Come si mantiene il saldo zero
Per rispettare la norma del saldo zero, i club devono bilanciare le spese con entrate equivalenti. Questo equilibrio viene raggiunto attraverso diverse operazioni, come analizzato da Calcio&Finanza:
- Cessioni di calciatori: vendere giocatori al prezzo giusto può garantire le risorse necessarie.
- Altri trasferimenti: prestiti o scambi di giocatori che apportano un’entrata economica.
- Rinunce agli emolumenti: ridurre o annullare alcuni stipendi aiuta a liberare fondi.
- Risoluzioni contrattuali: risparmi significativi quando un giocatore si accorda per lasciare.
Va sottolineato che il calcolo del saldo zero non riguarda solo i trasferimenti finanziari. La differenza tra il costo contrattuale residuo dei calciatori usciti e quello dei nuovi tesserati è un altro elemento cruciale nel rispettare i limiti imposti.
Come revocare le restrizioni
Nessuna misura è eterna. I club possono infatti ottenere la revoca del blocco dimostrando copertura delle eccedenze attraverso l’immissione di risorse proprie. Le modalità accettate includono:
- Versamenti in conto futuro aumento di capitale: anticipi per un possibile aumento di capitale.
- Aumenti di capitale in denaro integralmente sottoscritti e versati: nuove iniezioni di fondi da parte dei soci.
- Versamenti in conto copertura perdite: per contrastare deficit precedenti.
- Finanziamenti postergati e infruttiferi dei soci: prestiti senza interessi per rafforzare il bilancio.
Per Pisa e Napoli quindi occorrerà fare attenzione nella finetsra invernale del calciomercato.










