L'Arabia Saudita continua nel suo shopping compulsivo in Europa, e dopo aver messo sotto contratto parecchi giocatori in scadenza di contratto, adesso sta investendo pesantemente anche su calciatori ancora nel pieno della loro carriera. E a muovere questa migrazione di campioni verso il Golfo Persico sono, ovviamente i soldi. Tanti, tantissimi e senza tassazione come invece avviene nel Vecchio Continente.
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C'è però anche chi riesce a resistere agli assalti sauditi: lo ha fatto Luka Modric, per il quale gli sceicchi si erano spinti ad offrire un contratto da 200 milioni stagione; e, secondo quanto dicono dall'Inghilterra, lo ha fatto anche Josè Mourinho, che se avesse accettato la corte dell'Al-Ahli prima, e dell'Al-Hilal poi, sarebbe diventato l'allenatore più pagato al mondo.
Il rifiuto di Mourinho
Niente Arabia Saudita, Josè Mourinho rimane a Roma. Lo Special One, che già nel mese di Giugno pare avesse rifiutato una vantaggiosissima offerta pervenuta dall'Al-Ahli, ha nuovamente respinto le milionarie avances saudite. Stavolta è stato l'Al-Hilal a provare a portare il portoghese nella Saudi Pro League, con la classica offerta impossibile da rifiutare: 26 milioni di sterline a stagione, dicono gli inglesi del Daily Mail, equivalenti a più di 30 milioni di euro. Al-Hilal che, dopo il rifiuto di Mou, avrebbe spostato le sue mire verso Max Allegri, offrendo però un ingaggio inferiore (comunque 17 mln di sterline).
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Se il tecnico portoghese, anziché rispedire la proposta al mittente avesse deciso invece di accettarla, sarebbe diventato il più pagato al mondo nel suo ruolo, superando i 30 milioni di euro percepiti ogni anno da Diego Simeone all'Atlètico Madrid.