Via da Napoli, Conte ha già dato l'ok: il Milan coglie subito l'occasione

A Napoli tira aria di rivoluzione e Conte ha già daro l'ok a un addio che farà discutere. Il Milan è pronto a cogliere l'occasione
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Il Milan osserva con crescente attenzione ciò che sta accadendo a Castel Volturno, dove l’aria si è fatta improvvisamente pesante e dove la gestione di Antonio Conte ha attraversato una fase inaspettatamente critica. Il tecnico leccese, reduce da una settimana che definire convulsa sarebbe riduttivo, si trova ora davanti all’ennesima frattura interna da ricomporre. La volontà dichiarata di ristrutturare la rosa - eliminando zone d’ombra e privilegiando elementi affidabili, continui, compatibili con il suo credo calcistico - rischia infatti di produrre un contraccolpo inatteso: una rivoluzione che investe anche ruoli considerati intoccabili. Sotto il Vesuvio si respira un clima di sofferenza gestionale, con un gruppo che fatica a trovare serenità e un allenatore costretto quotidianamente a bilanciare esigenze tecniche e dinamiche tra personalità forti, aspettative altissime e tensioni silenziose.

 

 

In questo contesto, la vicenda portieri rappresenta un terremoto che potrebbe lasciare cicatrici profonde. Il dualismo tra Alex Meret e Vanja Milinkovic-Savic, nato per creare competizione, si è trasformato in un dilemma tattico e psicologico. Il primo, titolare dello Scudetto del Napoli, è stato frenato da un infortunio pesante; il secondo, arrivato per inserirsi gradualmente, è stato improvvisamente catapultato nel ruolo di pararigori della squadra. Una dinamica che ha generato tensioni impreviste e che, secondo l’interpretazione di diversi addetti ai lavori, rischia di destabilizzare ulteriormente lo spogliatoio. La sensazione è che Conte, pur nel pieno del suo approccio inflessibile, sia costretto a camminare sul filo: sistemare le gerarchie interne e, al tempo stesso, evitare che la pressione faccia saltare equilibri delicatissimi. In mezzo a questo scenario, il Milan osserva, perché anche a Milanello la situazione di Mike Maignan tiene Allegri in apprensione e non si può rischiare di rimanere scoperti. 

 

A Meret il Napoli sta stretto, Milan pronto all'assalto

La seconda metà del quadro riguarda proprio Alex Meret, protagonista suo malgrado di un intreccio che potrebbe portarlo lontano da Napoli. Il portiere, oggi fermo ai box, non ha alcuna intenzione di trasformarsi in un gregario: a 28 anni, con oltre 100 presenze complessive in Serie A e una stagione recente da 17 clean sheet e più di 60 parate decisive, vuole continuità, centralità, responsabilità. L’arrivo e la rapida ascesa di Milinkovic-Savic lo hanno relegato in un ruolo che non gli appartiene. Lo stesso Federico Pastorello, suo storico procuratore, ha lasciato intendere che il dualismo in porta si è complicato proprio a causa dell’infortunio: una frattura che ha aperto una crepa tecnica e psicologica difficile da ricucire. E con il ritorno in campo ancora da definire, il finale sembra già scritto: in estate, addio quasi certo.

 

Meret
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È qui che entra in scena il Milan, impegnato da mesi nella questione più spinosa del proprio futuro, ovvero il rinnovo di Mike Maignan. Il francese ha un contratto in scadenza nel 2026 e la trattativa procede a rilento, con richieste economiche elevate e il timore - ormai quasi una certezza - che il club non voglia o non possa soddisfarle. Meret rappresenta un profilo coerente, esperto, italiano, già abituato a piazze di pressione, e soprattutto pronto a prendersi la maglia da titolare senza esitazioni. Il Milan non può permettersi incertezze nel ruolo più delicato del campo; non può consegnare ad Allegri una stagione con un portiere potenzialmente in uscita e uno sostituto improvvisato. Ecco perché il nome di Meret, oggi più che mai, diventa una possibilità concreta.

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