CHE FINE HANNO FATTO? Bruno N'Gotty: da eroe inaspettato dello scudetto del Milan nel '99 alla vita in un paesino di 7000 abitanti

Bruno N'Gotty oggi allena il Belleville e vive lontano dai riflettori, dopo una lunga carriera tra Francia, Italia e Inghilterra
che fine hanno fatto27/01/2025 • 13:21
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Il suo nome resterà per sempre legato a una punizione leggendaria che lo rese un idolo dei tifosi rossoneri: lui è Bruno N'Gotty, classe 1971

La carriera di N'Gotty

Nato a Lione, iniziò la sua carriera calcistica nella squadra della sua città. Difensore per vocazione, si distingueva per doti innate: rapido, deciso e con un’eccezionale abilità da marcatore. Al Lione, N'Gotty giocò fino ai 24 anni, totalizzando 237 presenze e 13 gol. Nel 1995 approdò al Paris Saint-Germain, dove mise in mostra non solo la sua solidità difensiva ma anche il tiro potente e preciso, qualità che lo resero unico nel suo ruolo.

La vera svolta della sua carriera arrivò nel 1998, quando il Milan, guidato da Berlusconi e Galliani, lo portò in Italia. La squadra rossonera cercava giocatori esperti per rilanciare il proprio progetto, e N'Gotty sembrava il profilo perfetto. Tuttavia, con Alberto Zaccheroni in panchina, il difensore francese trovò poco spazio, giocando spesso da subentrato. Nonostante le difficoltà, segnò un gol fondamentale: una punizione magistrale allo scadere contro il Bologna al Dall’Ara, che regalò al Milan la vittoria per 3-2. Quella rete segnò l’inizio della rimonta che portò i rossoneri a vincere lo Scudetto del 1999.

Malgrado il tricolore e il suo momento da eroe, la stagione successiva fu ancora più complicata, con un minutaggio molto più ridotto. A gennaio lasciò Milano, passando al Venezia. E oggi, che fine ha fatto Bruno N'Gotty?

 

Oggi allena e vive in un paesino di 7000 abitanti

Dopo aver concluso la carriera tra Inghilterra e Francia, dove si è ritirato definitivamente giocando nella sesta serie transalpina, N'Gotty è rimasto nel mondo del calcio lavorando come allenatore ma uscendo di fatto dai riflettori. Ha deciso di rimanere a Belleville, dove concluse la sua carriera, diventando l'allenatore del club. Oggi vive stabilmente in quel paesino tranquillo di appena 7.000 abitanti, nel dipartimento del Rodano. Ha scelto questa località per la serenità e il riserbo, abbandonando la frenesia delle trasferte, degli hotel e degli stadi. La sua vita ora scorre pacifica, lontana dallo stress, ma il ricordo di quella punizione resterà per sempre impresso nella storia del calcio rossonero.

 

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Tags :Milan

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