Negli anni Duemila, in Spagna, ha giocato un portiere difficile da dimenticare. Uno di quelli che, con il suo stile unico e il suo look inconfondibile, è rimasto nel cuore degli appassionati di calcio.
La carriera tra Betis, Celtra Vigo e Barca
Capelli lunghissimi sulle spalle prima, treccine poi: José Manuel Pinto non è mai passato inosservato. Il suo stile stravagante lo ha reso, a pieno titolo, uno dei calciatori più riconoscibili e iconici della sua epoca.
Nato in Andalusia nel 1975, Pinto ha mosso i primi passi nelle giovanili del Betis Siviglia, dove ha anche esordito in prima squadra. Nel 1998 è passato al Celta Vigo, rimanendoci per dieci stagioni e diventando un idolo per i tifosi. Con il Celta ha vinto anche il Trofeo Zamora come miglior portiere della Liga nella stagione 2005-2006.
Nel 2008, a 33 anni, è arrivata la grande occasione: il Barcellona lo ha scelto per fare da secondo portiere a Víctor Valdés. Nonostante il ruolo da riserva, Pinto si è sempre fatto trovare pronto, diventando il titolare nelle gare di Coppa del Re, competizione in cui ha contribuito a diverse vittorie. In quei sei anni, ha vissuto da protagonista silenzioso uno dei cicli più vincenti della storia del Barça, conquistando 2 Champions League, 4 campionati spagnoli e 2 Mondiali per club, accanto a fuoriclasse come Messi, Xavi e Iniesta.
La nuova vita di Pinto
E dopo il calcio? Pinto non ha mai nascosto la sua seconda grande passione: la musica. Già nel 2000, quando era ancora in attività, aveva fondato una propria etichetta discografica, la Wahin Makinaciones. Dopo il ritiro nel 2014, ha dato pieno spazio al suo sogno artistico: è diventato cantante, produttore musicale e anche istruttore di zumba. Con il nome d’arte Pinto "Wahin", ha ottenuto un grande successo nel mercato discografico: ha partecipato alla colonna sonora del film The Fate of the Furious e ha pubblicato diversi singoli con milioni di visualizzazioni. L’ultimo, Nos Vamos de Rumba, ha già superato le 850.000 visualizzazioni in appena dieci giorni su YouTube.
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