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CHE FINE HANNO FATTO? La storia di Dario Silva, la stella del Cagliari costretta a lasciare il calcio dopo l’amputazione di una gamba

Un tragico incidente d’auto in Uruguay ha interrotto bruscamente la sua carriera da calciatore, ma lui non si è mai arreso, tentando persino la strada delle Paralimpiadi.
che fine hanno fatto02/04/2025 • 12:05
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B. Saka
#7ArsenalAttaccante
Premier League
Stagione 2024/2025

6

Goals

19

Tiri in porta

54

Tiri

10

Assists

Dario Silva è stato uno degli attaccanti più iconici d'Italia negli anni '90, ricordato da tutti per il suo stile inconfondibile e quei capelli biondo platino quasi bianchi. 

La carriera e l'incidente in auto

Al Cagliari ha fatto sognare migliaia di tifosi con le sue giocate da centravanti, lasciando un segno indelebile nella storia del club.

Purtroppo, la sua vita cambiò radicalmente nel 2006, in seguito a un terribile incidente stradale a Montevideo, in Uruguay. All'epoca militava nel Portsmouth, in Inghilterra, ma quel giorno, alla guida della sua auto, perse il controllo e si schiantò contro un lampione. L’impatto fu devastante: riportò una frattura cranica e una grave lesione alla gamba destra, che costrinse i medici ad amputarla sotto il ginocchio. Fu una giornata drammatica, che segnò la fine della sua carriera calcistica e l’inizio di una nuova vita.

Soprannominato "Il Poeta dell'Olivar", dal nome del fiume della sua città natale, Silva conquistò il cuore dei tifosi cagliaritani, soprattutto sotto la guida di Giampiero Ventura, prima di proseguire la sua carriera in Spagna con Espanyol, Málaga e Siviglia, fino al trasferimento al Portsmouth, sua ultima squadra da professionista.

Ma che fine ha fatto oggi?

Dopo l’incidente, tentò di reinventarsi come atleta paralimpico nel canottaggio, sognando di partecipare alle Paralimpiadi di Londra 2012, ma senza riuscirci. Tuttavia, il richiamo del calcio rimase forte: tornò in campo per una partita di beneficenza a favore della Fundación Niños con Alas, segnando due reti grazie a una protesi speciale.

Oggi è tornato a vivere in Uruguay, dove conduce una vita semplice tra musica, preghiera e tanto calcio ma vissuto da spettatore. A casa sua ha allestito un piccolo museo personale, con le maglie scambiate nel corso della carriera, come ad esempio le leggende del calibro di Zamorano, Ronaldo e Ronaldinho.

 

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