L'ex Inter si ritira dal calcio a soli 26 anni: "Voglio soltanto poter camminare"

Una carriera segnata dagli infortuni, che lo ha portato a maturare una decisione difficile
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A volte il calcio sa essere crudele. Lo sa bene Zinho Vanheusden, talento belga cresciuto con aspettative enormi e costretto a dire addio alla carriera a soli 26 anni. Tre rotture del legamento crociato in pochi anni, interventi, riabilitazioni infinite e dolori quotidiani ne hanno segnato un percorso diventato troppo pesante da sostenere. Così, il difensore ha annunciato il ritiro con un messaggio che più che una resa sembra un atto di coraggio: scegliere la qualità della vita, la famiglia, la salute. “Il mio corpo dice basta, voglio poter camminare senza dolore”.

Vanheusden, un talento sfortunato
Vanheusden, un talento sfortunato

La breve carriera di Vanheusden

Vanheusden, uno dei centrali più promettenti della sua generazione, aveva immaginato una storia ben diversa per la sua carriera. Del resto, tutto lasciava presagire che potesse avere un futuro luminoso. Nato calcisticamente nello Standard Liegi, club del suo cuore, non ci mise molto a emergere come uno dei prospetti più interessanti del movimento belga. Ne divenne anche il capitano, prima che l’Inter lo portasse in Italia per completarne la crescita, investendo per lui una cifra importante. Con i nerazzurri vinse il campionato Primavera da protagonista e assaggiò anche il calcio dei grandi, per quello che sembrava un passaggio naturale in ottica futura.

 

Poi il buio. La prima devastante rottura del crociato segnò l’inizio di una lunga battaglia contro un ginocchio che non sarebbe più tornato lo stesso. Seguì il prestito al Genoa, dove esordì in Serie A proprio contro l’Inter, per uno scherzo del destino. Da quel momento, i problemi continuarono a susseguirsi tra ricadute e nuovi prestiti: AZ Alkmaar, Standard, Malines, fino all’ultima esperienza al Marbella. In mezzo, altre due rotture del ginocchio, altre operazioni, altre speranze infrante.

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Una decisione sofferta

Nel suo messaggio di addio, Vanheusden ha svelato con onestà la sofferenza degli ultimi anni: “Infortuni, operazioni, infiltrazioni, farmaci… Ho sempre dato tutto per tornare, ma ogni volta diventava più difficile. Giocavo troppo spesso con il dolore e vivevo nell’incertezza di come il mio corpo avrebbe reagito il giorno dopo”. 

 

Il difensore belga ha maturato questa decisione pensando anche alla sua famiglia, in particolare al figlio: la possibilità di avere una vita normale, di correre e giocare con lui, hanno dissipato ogni suo dubbio. “Nel mio cuore sarò sempre un calciatore, ma ora scelgo di rispettare me stesso e la mia salute”, ha spiegato.

 

Il ritiro di Vanheusden è la storia di un talento purissimo e sfortunato, ma anche quella di un uomo che ha saputo trovare la forza di fermarsi. Ora, per lui, inizia un’altra partita.

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Tags :Inter

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