Joe Jordan torna sul famoso episodio: "La lite con Gattuso? Vi dico come la penso"

Lo scozzese torna a parlare di quel momento nel corso di una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport
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Joe Jordan, per il calcio italiano, non è stato soltanto un attaccante straniero di passaggio. "Lo Squalo” – così lo chiamavano per quei tre denti mancanti e l’espressione feroce che lo contraddistingueva in campo – è rimasto nel cuore dei tifosi del Milan e del Verona, squadre in cui militò tra il 1981 e il 1984. Oggi, a distanza di quarant’anni, l’ex centravanti scozzese parla un ottimo italiano e ricorda con affetto quel periodo, che considera uno dei più significativi della sua vita sportiva e personale.

 

Jordan, oggi nonno e uomo di famiglia, racconta come l’Italia sia diventata parte della sua storia. Una delle sue figlie vive da anni a Milano con due delle nipoti, segno di un legame rimasto saldo nel tempo. Quando gli si chiede cosa lo avesse colpito del calcio italiano, risponde senza esitazioni: la qualità dei giocatori e la forza delle squadre di quegli anni, in particolare la Juventus, che dominava con campioni di altissimo livello.

La finale del Mondiale 1982 e le origini del soprannome

Un ricordo speciale è legato al Mondiale del 1982. Jordan svela di aver assistito alla finale di Madrid grazie a Franco Baresi, che gli procurò i biglietti. "Franco mi procurò i biglietti per la finale del Mondiale e andammo a Madrid, nel ritiro dell’Italia".

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Il soprannome “Lo Squalo”, nato quasi per caso, affonda le radici nei suoi primi anni da calciatore. Jordan spiega che perse due denti per un calcio in bocca durante la sua prima partita in Inghilterra, a soli diciotto anni, e un terzo più tardi, quando era già al Milan: "Ho aspettato la fine della carriera per sistemarli definitivamente”. Per molti tifosi quell’immagine, dura e indimenticabile, è diventata un simbolo della sua tenacia e del suo stile di gioco.

 

Jordan racconta anche un retroscena di mercato: prima di approdare al Milan, era stato vicino al Bayern Monaco di Franz Beckenbauer, ma la trattativa non andò in porto. 

Il famoso scontro con Gattuso

Impossibile non tornare sull’episodio che nel 2011 lo vide protagonista di un acceso confronto con Gennaro Gattuso, durante un Milan–Tottenham di Champions League. Jordan ricorda l’accaduto con maturità: "Penso che Gattuso abbia perso un po’ la testa. Era stato espulso, doveva uscire dal campo, mi passò davanti e ci fu un faccia a faccia. Per nessuna ragione avrei permesso che si andasse oltre. Quando sei in preda alle emozioni puoi fare cose di cui poi ti penti, ma da allenatore devi sempre mantenere la disciplina". A distanza di anni, lo scozzese considera l’episodio chiuso e riconosce che oggi, da allenatore, Gattuso stesso comprende bene l’importanza del controllo e della disciplina.

Luca Gilardi
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