La Champions League, con il suo fascino senza eguali, è in continua evoluzione. Quest'anno più che mai, le nuove regole stanno determinando la corsa sfrenata delle squadre verso la fase a eliminazione diretta. Non basta più soltanto vincere, ma farlo in maniera netta può fare davvero la differenza. E ce ne siamo accorti nella sfida tra PSV e Napoli, conclusasi con un roboante 6-2 che lascia tanto amaro in bocca ai partenopei.
Un finale oltre il 90': ecco perché
Ci si chiedeva perché, sul risultato di 6-2 in favore del PSV, l’arbitro Daniel Siebert abbia deciso di concedere altri quattro minuti di recupero. La risposta è semplice: la differenza reti. In campionato, si sarebbe fischiato la fine ben prima, ma in Champions le dinamiche sono diverse e ogni singolo gol può essere decisivo per le sorti delle squadre in classifica.
I criteri per la qualificazione
Al di là delle emozioni sul campo, i numeri e i regolamenti sono spietati. La Champions League, con il suo regolamento che sempre affina alla perfezione, prevede che le prime otto classificate del girone unico accedano direttamente agli ottavi. Le squadre tra il nono e il ventiquattresimo posto si giocheranno gli spareggi mentre le ultime dodici salutano la competizione. Ma cosa succede in caso di arrivo a pari punti?
Il peso della differenza reti
I criteri di qualificazione sono di cruciale importanza. Partono dalla differenza reti, seguono i gol segnati e quelli in trasferta. Proseguono con il numero di vittorie, la loro qualità esterna (in trasferta), fino alla migliore differenza reti complessiva delle squadre affrontate nel girone. Infine, si considerano i gol segnati in totale e, in alcuni casi, anche la classifica disciplina e il coefficiente club.
Un 6-2 che pesa
Considerata la probabilità di una classifica finale molto stretta, come è avvenuto lo scorso anno, il risultato di 6-2 incassato dal Napoli potrebbe avere un peso enorme nel proseguio del torneo. I punti deboli vengono messi a nudo dalla differenza reti, che nel contesto europeo si traduce spesso in un fattore decisivo.